Barbone col coltello e intellettuali barboni per criminalizzare i carabinieri. Chi ha interesse? #noncrimilazzarelarma
17.30 del 10 settembre. Il 112 riceve la chiamata d’un negoziante del quartiere Prati di Roma. Un barbone infastidisce i passanti. È stato visto altre volte – si appurerà che è un tedesco, Bogner Klaus Dieter – uso a insultare. Stavolta è diverso, è ubriaco, brandisce un martello, fa la pipì per strada e ce l’ha coi passanti. Storie di ordinaria spazzatura nella Roma di Ignazio Marino. Intervengono i carabinieri della radio mobile. Il barbone tira fuori il coltello e ferisce un carabiniere alla mano. Il militare sanguina, i colleghi circondano il barbone. L’uomo punta il coltello. Sopraggiunto il colonnello Rubertà, comandante del reparto radiomobile, potrebbero sparare a un ginocchio del folle e neutralizzarlo. Rubertà fa segno agli altri carabinieri di star fermi. Egli cerca di convincere il barbone a desistere e lasciare cadere il coltello. Gli si avvicina cercando di parlargli. Il barbone ferisce Rubertà affondandogli il coltello nel fianco. Ancora qualche centimetro e avremmo avuto un colonnello in meno. Gli altri carabinieri si gettano sul delinquente, lo immobilizzano non prima di patire una quantità di ferite, per fortuna queste non gravi.
Il Messaggero riporta queste testimonianze: «”E’ un clochard che è sempre qui in piazza e non ha mai dato fastidio. Non so spiegarmi quello che è successo”. Così una barista di Piazza della Libertà a Roma commenta l’accoltellamento di quattro carabinieri da parte di un senzatetto tedesco. “Abbiamo sentito le urla e visto una colluttazione – continua – dopo che le forze dell’ordine si sono avvicinate all’uomo”. “Lavoro qui vicino – dice un altro testimone – e altre volte avevo visto il clochard in piazza che non ha mai creato problemi”». Il pezzo titola:«Carabinieri accoltellati da un clochard Il colonnello: «Sono vivo per miracolo» Ma non tutti i quotidiani sono stati così corretti.
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Davide una vittima? Si vedrà
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Ieri un mio ex amico, letto il mio commento sui fatti di Napoli e lo scappellamento dei carabinieri davanti ai facinorosi, mi ha apostrofato:«Mi fai vomitare». I barboni piccolo borghesucci italiani coltivano ostilità per i carabinieri che in queste occasioni affiora coi suoi miasmi. Se i carabinieri, invece di farsi accoltellare dal barbone avessero sparato un colpo, oggi i titoli trasuderebbero odio dalle solite pagine. Non ci credete? Il Fatto Quotidiano, tonitruante stamane titola così:«Roma, accoltellati 4 carabinieri. Testimone: ‘Clochard non ha mai dato fastidio’» e apre con queste parole:« “E’ un clochard che è sempre qui in piazza e non ha mai dato fastidio. Non so spiegarmi quello che è successo”. Così una barista di Piazza della Libertà a Roma commenta l’accoltellamento di quattro carabinieri da parte di un senzatetto tedesco. “Abbiamo sentito le urla e visto una colluttazione – continua – dopo che le forze dell’ordine si sono avvicinate all’uomo”. “Lavoro qui vicino – dice un altro testimone – e altre volte avevo visto il clochard in piazza che non ha mai creato problemi”» Come dire senza dirlo, se la sono cercata. Immaginarsi che cosa avrebbero scritto se i carabinieri avessero sparato. C’è un’Arma che non si scappella e gli intellettuali barboni possono continuare a vomitare il loro odio piccolo borghese.
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Armando concordo sulla tipologia delle armi in uso . Pistole elettriche per esempio nel caso dell’episodio di Roma avrebbero evitato il ferimento dei 4 Carabinieri .
Qualche perplessità sulla tua valutazione dei nostri tutori dell’ordine. Sicuramente non apparentemente “muscolosi” come quelli che durante la giornata sei abituato ad incontrare se ancora sei in USA ma forse rispetto al loro meno appariscenti nel fisico ma molto più completi nella testa . Non pensi ?
“…facile preda intellettuale di questi mistificatori dell’informazione in quanto minati dalla rabbia contro una società che non garantisce loro un lavoro e quindi futuro.” mi dispiace Fernando, negli annni ’50 aveamo altrettanti mistificatori e non e che il lavoro te lo ofrivano su un patto d’argento, masi usciva dalla guerra con tuto cio’ che ne consegue, avevamo la spina dorsale dritta e tosta. Ora si e’ ammosciata dal ’68 in poi. Terreno facile per i mistificatori.
Ma rimaniamo in tema:
1.in Germania non avrebbe avuto tutta l’acquiescenza che c’e’ da noi, visto che la moltitudine si ribella solo quando viene colpi direttamente causa un bieco individualismo;
2. i nostri amici tutori della legge, anche quando osseqienti al loro dovere, non hanno la preparazione e prestanza atletica per affrontare colluttazioni di tal genere, non parliamo poi delle armi;
3. ci sono sistemi tecnici e armi meno che letali in uso non solo negli USA, ma anche in molte nazioni europee, per posti di blocco e per fermare scalmanati, ma il troppo garantismo politico supinamente accettato dai vertici delle Forze di Polizia, la mancanza di denaro che non manca per un’inutile sfilata, macchine blu e privilegi vari per i soliti, ha reso questi nostri giovani servitori dello Stato sacrificabili.
(Non e’ mia fantasia, ma il risultato di discussioni con gli addetti ai lavori ai vari livelli negli anni ’80)
Un mio amico sofferente di agorafobia per il timore costante di incorrere, trovandosi per strada, in mezzo alla gente, in treno, nel cinema, ovvero in una rissa, coinvolto in un incidente, rapina, stupro, accoltellamento, vittima di un proiettile vagante, di un attentato, preso a picconate, infettato da chissà quale virus ecc. ecc., si recò finalmente – tempo addietro – da uno psichiatra. Dopo tutto quello che ne consegue di rito in questi casi, il dottore disse al paziente: ” Lei deve far tesoro di quanto le dirò, un piccolo trucco per tirare avanti nella vita: deve sgombrare la sua mente dai pensieri nefasti che l’assillano e convincersi che quelle brutte cose possono accadere solo agli altri e non a lei! Non legga più la cronaca nera. Chi soffre di depressione non può leggere Cioran”. Sai Piero, penso che i tuoi “barboni” siano tutti in cura da quello psichiatra.
Gimmi Fontana potrebbe completare il Suo pensiero ?
Caro Piero concordo in pieno, ma…
E’ il “ma” che m’interessa più di tutto.
Grazie Piero per aver voluto stigmatizzare con la tua consueta sagacia i fatti. Un giorno gli intellettuali barboni che vomitano il loro odio piccolo borghese potrebbero essere soffocati dai loro stessi liquami ! Il Fatto Quotidiano scrive solo per costoro quando intervista un latitante e lo propone come testimone essenziale di un f atto delittuoso e quando titola oggi “Clochard non ha mai dato fastidio” quasi fossero stati i Carabinieri ad aizzarlo. In questa direzione non c’è futuro per ile nuove generazioni peraltro facile preda intellettuale di questi mistificatori dell’informazione in quanto minati dalla rabbia contro una società che non garantisce loro un lavoro e quindi futuro