L’ANSA diffonde una notizia di grande importanza; questo avviene mentre l’UE autorizza la vendita di farine e base di insetti. Numerose industrie italiane di “pastai” non vogliono etichette sui loro prodotti che certifichino quali siano i componenti e la loro provenienza. Questa notizia è stata oscurata dai TG e dalla stampa. E’ opportuno che i lettori leggano con attenzione questo articolo di OLN e lo diffondano.[cryout-pullquote align=”left” textalign=”left” width=”33%”][/cryout-pullquote]
L’industria alimentare ha cosi a cuore la nostra salute da voler nascondere la provenienza del grano usato per farine, pasta, prodotti da forno, era italiano oppure importato da paesi come Ucraina, Canada, USA, noti per l’impiego di alti livelli di micotossine ed erbicida glifosato.
Le industrie alimentari che lavorano le farine hanno fatto ricorso al TAR contro il governo Italiano che li obbligava nel 2017 a specificare in etichetta il Paese di coltivazione del grano e il Paese di molitura; e tutto ciò, al fine di garantire ai consumatori un’informazione completa e trasparente, funzionale a consentire una scelta libera e consapevole nell’acquisto dei prodotti agro-alimentari. HANNO PERSO.
Questo risultato è tanto più importante da quando l’UE ha autorizzato la vendita di prodotti con farine e base di insetti.
ATTENZIONE!
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Com’è noto, secondo Bruxelles, il vino fa male, la carne e i formaggi (specie quelli italiani) causano gravi malattie, il formaggio sardo e quello pugliese coi vermi sono vietati. Fanno invece bene gli insetti a base delle loro farine. Occorre vigilare affinché gli interessi inconfessabili della UE non si saldino con quelli altrettanto sporchi delle ditte che hanno opposto il ricorso e, per ora, hanno perso.
E’ opportuno diffondere questo articolo e vigilare, annotando quali politici, quali parlamentari andranno in soccorso degli “insetti”.
Qui è possibile leggere il comunicato ANSA https://bit.ly/3wz2wmH