Democrazia illegale? La Crimea fa saltare tutti gli schemi, mentre le ideologie annaspano per tornare a galla. Il mondo si rovescia. Vecchi ex bolscevichi traditori – prima ancora tesserati del fascismo – plaudono Washington, come ieri plaudivano l’Urss per i cingoli a Budapest. Stupefacente il rabbino capo di Kiev, schierato coi movimenti dell’ultradestra ucraina, mentre Israele è sommessamente con Putin.
La Commissione Ue e il dipartimento di Stato statunitense, a proposito del plebiscito della popolazione della Crimea, raggiungono livelli da Guinness per la sfacciataggine e il grottesco, lapidando il referendum in Crimea. Vestali meretrici, la mente offuscata dai cannoni – nel senso più lato – non spiegano come la democrazia (governo del popolo) sia offesa quando il popolo vota, e vota democraticamente, ben più di quanto possa in Italia, tanto per fare un esempio.
Non ci si può conciliare con questa risma di banditi, la cui condotta, essa sì, è perenne offesa alla democrazia. D’altro canto è comprensibile la preoccupazione della Commissione Ue, politburo privo d’alcuna legittimità democratica, retto da una mafia di burocrati iperpagati e altrettanto corrotti. Domani toccherà a loro.
Se la voglia referendaria – che i radicali d’osservanza virginiana hanno perduto per strada – si dovesse risvegliare nei paesi europei oppressi dalla UE, sarebbe interessante sapere con quali argomenti Washington e Bruxelles potrebbero opporsi a un sostegno di Mosca a chi volesse votare. L’interferenza di Washington sulla questione ucraina, determinatasi in una sconfitta politica, diplomatica e militare, ha tuttavia come conseguenza che domani la Russia potrà interferire nelle questioni europee.
Siamo solo all’inizio del disordine fuori controllo causato dalle vestali puttane del nuovo ordine mondiale. Il Signore confonde chi vuole abbandonare.
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