Francesco e Kirill, con la dichiarazione comune, sottoscritta a Cuba, hanno dato un svolta storica.
Quanti seguono queste pagine sanno che OltreLaNotizia non fu affatto conciliante in passato col pontefice. E nulla di quanto detto sinora è da ritrattare.
E’ ora avvenuto un fatto nuovo e positivo. Alle ore 16.30, del 12 febbraio 2016, nel Salone dell’aeroporto internazionale “José Martf” di La Habana, capitale di Cuba, Francesco e Kirill hanno dato una svolta alla storia. Quella dichiarazione occorre quindi accoglierla, attenderne gli sviluppi e approfondirla con attenzione. Cerchiamo intanto di comprendere la portata alla prima lettura di tale documento (leggi qui).
Kirill e Putin sono già un binomio pienamente efficace e operante. Un binomio religioso e politico d’una forza dirompente. L’ex colonnello del Kgb, implicato marginalmente anche nell’attentato a Giovanni Paolo II, ha avuto modo – stando a lungo sull’altro fronte – di toccare con mano la tenacia e l’efficacia della fede cristiana. Tenacia ed efficacia non solo con riflessi mistico religiosi ma anche quali collanti sociali e identitari, prima che culturali. Che cosa sia la Russia oggi e che cosa fosse dopo il 1989 sono fatti di palmare evidenza che hanno radici profonde nel terreno politico religioso di Mosca, politico e religioso.
Putin, mentre l’Europa negava le proprie radici, s’è affrettato a dissotterrare quelle russe, ripulirle di quanto ne impediva lo sviluppo per dare pieno incoraggiamento alla chiesa ortodossa (leggi qui).
Francesco, a sua volta, dovrebbe avere alle sue spalle, “dovrebbe”, quanto rimane dell’Occidente. È del tutto evidente che invece alle sue spalle c’è un vuoto politico vasto e cupo.
L’avvicinamento alla chiesa ortodossa fu tentato da Benedetto XVI proprio con Kirill, quando ancora non era patriarca. Ebbe segnali scoraggianti tanto da Kirill come da quei versanti della Curia sensibili ai desideri di Washington, gli stessi poi dati in pasto agli agenti giornalisti, amici dell’americano.
Kirill eluse la mano tesa perché verosimilmente non aveva – com’è invece certamente ora – l’appoggio incondizionato di Putin, il quale dovette tenere conto delle condizioni oggettive e dei rapporti di forza, tali da suggergli di non alzare ulteriormente la tensione con gli USA. In quel momento Benedetto XVI non gli parve sufficientemente forte per consentire in sicurezza di allungare il braccio di Mosca verso il Vaticano, cioè verso il cuore dell’Europa, checché ne dicano nella provinciale Bruxelles e dintorni.
Le diffidenze ancora oggi sono tuttavia palpabili. Lo testimonia l’articolo uscito lunedì scorso sul Corsera (leggi qui), a firma di Massimo Franchi, fatto passare impropriamente come un’intervista al pontefice. In realtà, giornalisticamente parlando, è una “marchetta”, preparata a quattro mani dalla sala stampa vaticana e dal Corsera, con la benedizione di Giovanni Bazoli.
L’articolo del Corsera ha tre livelli di comunicazione. Il primo va a rassicurare la Russia. Il secondo ammonisce gli USA – additando il mercato delle armi – a non alzare ulteriormente la tensione. Il terzo livello è esoterico, laddove tesse le lodi di due note soubrette della massoneria internazionale, apprezzate sia dai democratici come dai repubblicani, soprattutto dalla CIA.
Il canone evangelico (“prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” Matteo 10,16-18) è dunque pienamente rispettato. Non si può obiettivamente chiedere di più al capo di uno Stato di 45 ettari.
La dichiarazione focalizza su due questioni politiche, quantunque ammantate di sollecitazione pastorale. La prima è la strage dei cristiani per effetto delle guerre. «Il nostro sguardo si rivolge in primo luogo verso le regioni del mondo dove i cristiani sono vittime di persecuzione. In molti paesi del Medio Oriente e del Nord Africa i nostri fratelli e sorelle in Cristo vengono sterminati per famiglie, villaggi e città intere.» La crescente pulizia etnico religiosa da oltre un quindicennio colpisce le comunità cristiane, si direbbe con un disegno preordinato. Il documento a tale riguardo pone una questione cui Washington dovrebbe prestare attenzione: mentre i russi entrano in Aleppo, il defensor fidei diventa Putin. È un’ulteriore dissipazione del patrimonio politico degli USA, della credibilità accumulata con due guerre mondiali e la vittoria nella Guerra Fredda, tutto disperso a causa d’una cecità politica che rimarrà nella storia.
Ben cinque paragrafi sono dedicati a tale questione. Quelli successivi focalizzano sull’«alto valore della libertà religiosa» e sul «rinnovamento senza precedenti della fede cristiana che sta accadendo ora in Russia e in molti paesi dell’Europa orientale, dove i regimi atei hanno dominato per decenni.» Non male come calcio nelle parti basse di Obama & C. che perseguitano i cristiani negli USA e nell’Europa centrosettentrionale: ora devono avere a modello di libertà religiosa la Russia e l’Europa orientale.
Dopo essersi soffermati sulla necessità di debellare la povertà e le dissipazioni dei beni naturali (conseguenza anche dei conflitti) ben due paragrafi entrano nel cuore del dibattito corrente sulla famiglia e sono stati – non a caso – censurati da giornali e tv, anche da coloro finora plaudenti al cosiddetto “papa ribelle”. Conviene leggere integralmente tali paragrafi per comprenderne la portata.
19. La famiglia è il centro naturale della vita umana e della società. Siamo preoccupati dalla crisi della famiglia in molti paesi. Ortodossi e cattolici condividono la stessa concezione della famiglia e sono chiamati a testimoniare che essa è un cammino di santità, che testimonia la fedeltà degli sposi nelle loro relazioni reciproche, la loro apertura alla procreazione e all’educazione dei figli, la solidarietà tra le generazioni e il rispetto per i più deboli.
20. La famiglia si fonda sul matrimonio, atto libero e fedele di amore di un uomo e di una donna. È l’amore che sigilla la loro unione ed insegna loro ad accogliersi reciproca mente come dono. Il matrimonio è una scuola di amore e di fedeltà. Ci rammarichiamo che altre forme di convivenza siano ormai poste allo stesso livello di questa unione, mentre il concetto di paternità e di maternità come vocazione particolare dell’uomo e della donna nel matrimonio, santificato dalla tradizione biblica, viene estromesso dalla coscienza pubblica.
È ben chiaro che i caudatari di Obama sulla famiglia devono riflettere se tale posizione sia conciliabile non solo per i sedicenti cattolici di tale schiera ma anche per quanti si dissero comunisti o agnostici, oggi invece imbarcati nella religione arcobaleno, stragista e guerrafondaia, officiata da Goldmann&Sachs, Soros e dal sistema militare industriale (leggi qui).
Francesco ha potuto sottoscrivere quella dichiarazione in quanto l’ha sottoscritta anche Kirill. Al contrario, Kirill avrebbe potuto sottoscriverla anche senza Francesco. Certo sarebbe stata meno forte di quanto sia ora, tuttavia non impossibile come invece sarebbe stato per Francesco.
C’è, come abbiamo detto, un vuoto alle spalle di Francesco del quale egli deve tenere realisticamente conto. È un vuoto pericoloso, nel quale allignano le medesime mani assassine che colpirono Giovanni Paolo II. Questo vuoto non sarà mai rassicurante finché perdura tale asimmetria tra Francesco e Kirill, finche Francesco sarà politicamente debole com’è tuttora, in Italia e in Europa.
Francesco andrà in Svezia a commemorare il 500esimo dello scisma luterano. Forse sarebbe stato meglio accontentarsi di “ricordare”, forse “commemorare” è esagerato. In questa condizione di oggettiva vulnerabilità politica lo si può comprendere, lo si deve sostenere.
Francesco andrà pure in Kosovo, il mussulmano Kosovo, sebbene non riconosciuto dal Vaticano. I servizi di Mosca ne sono venuti a conoscenza e l’articolo del Corsera, di cui abbiamo detto, ha concorso a rassicurarli.
Insomma come questa benedetta asimmetria sarà compensata nel tempo avvenire, è il nucleo della partita.
Gli esiti delle elezioni presidenziali negli USA sono un’altra tappa fondamentale di questo sviluppo (leggi qui).
Il documento conclusivo del sinodo sulla famiglia sarà un altro dato centrale.
Bisogna comunque accogliere questo documento, a mio avviso, senza pregiudizi, senza gettare via quanto vi sia già di positivo…
Per ora, i fatti in corso fanno ben sperare. Siamo nelle mani di Dio, dopo tutto.
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Il mondo si è proprio capovolto, là da dove veniva il pericolo (la Russia) ora ci giunge la speranza e quegli USA che ci indicavano la rotta ora sono la meta preferita di chi una volta era di casa a Mosca.
Bello l’articolo e grande la speranza che ci giunge dalla Russia convertita non solo a Cristo ma anche al buon senso, forse ormai non tanto comune, ma che, alla fine, avrà sempre la meglio.
Ha fatto una certa tristezza vedere il troneggiare di Kirill su papa Francesco, che sembra un papa in cattività non propriamente avignonese ma solo perché i tempi non lo consentono.
Le parole chiare su vita e famiglia che sono giunte da Cuba sono una ventata di aria fresca nel conformismo irrazionale che ormai imperversa in questa Europa vecchia e ormai in preda alla demenza.
Le parole chiare sulla famiglia le ha pretese Kirill, altrimenti non avrebbe firmato.
Il Papa va a Lund (Svezia) per commemorare Lutero… Due sole osservazioni: Dov’è e Qual è il messaggio di Martino a tutta la Ecclesia Chiesa Cattolica, di cui bisognerebbe rivivificarne lo spirito per correggerne la dottrina o la liturgia? Lutero non voleva più la Messa, nè più la Comunione eucaristica, né tanto altro di similmente negativo e paranoico! Allora che dovrebbe riesumare il Papa?.Gli suggeriranno almeno una qualità positiva di Martino che lui possa adottare? Inoltre della Svezia, a parte la nostra totale ignoranza italiana, non si dovrebbe accettare nulla, essendo essa da decenni il campo di prova di ogni modernismo futuribile e di ogni tecnica di controllo mentale di massa su guida inglese…! Perché il Papa non va in Nigeria ?
Sono domande cui Bergoglio dovrà dare una risposta convincente. Aspettiamo.
Non sono d’accordo: vi sono altre soubrette della massoneria internazionale che non hanno ammazzato bambini personalmente. Soubrette che sostengono le strategie criminali usa senza per questo glorificare aborto, ateismo e lesbismo. Prudenza un corno. Ricordare un eretico (se non per dannarlo) è altrettanto grave che commemorarlo. In ogni caso ‘commemorazione’ è il termine usato nel comunicato diffuso dal Vaticano. Tutto in vista di un annacquamento del cattolicesimo in un indistinto cristianesimo. Proprio quando tanti anglicani (di non poca importanza) ritornano nel seno della Madre Chiesa. Questo devono fare i protestanti: chinare il capo. Qui ci vuole un’altra Controriforma, altro che ecumenismo (e non mi riferisco certo agli ortodossi: siamo una sola cosa). Questa non è prudenza, che ho sempre elogiato, è resa. In quanto al terrore dei caudatari, quelli se ne strafregano, sanno che i paragrafi nascosti non vedranno mai la luce degli schermi tv e delle colonne dei republicones. Non esistono, in realtà, perché il tuo prudente badoglio li nasconde prudentemente in fondo a documenti mai letti da nessuno. Lo spari all’Angelus, se davvero vuol dare calci nelle palle a qualcuno. E i messaggi esoterici lasciamoli ad altre confraternite. Perché il messaggio essoterico (l’unico efficace) è micidiale.
Il sospetto di una “resa” di Roma a Berlino attraversa anche me. Occorre tuttavia aspettare come si svolgerà l’evento in Svezia, se sia una sorta di “LUTERO IN AFFITTO” oppure una mano tesa. Vedremo.
Ho letto con molto piacere questa tua valutazione positiva sull’operato terreno di Bergoglio. La condivido pienamente. Come ben sai, non mi sentivo di poter disquisire con te della portata religiosa di Francesco. Forse la cosa non mi ha mai appassionato veramente. Finalmente oggi appare ai più il lento lavorio del Papa. Gutta cavat lapidem non vis. Forse può anche essere dato di intravvedere un obiettivo concreto sullo sfondo di uno scenario internazionale assai travagliato e complesso. Putin si è riappropriato di un primato religioso sostenendo Kirill. Francesco è ancora outsider, ma le navi americane vengono anche con il suo beneplacito e, forse, si per contraltare a Putin, ma anche per dare “un’occhiata” alla Turchia. Chissà perché penso sempre che questo paese potrebbe riservarci delle sorprese. Eppure è nella NATO.
dalla Turchia le sorprese arriveranno davvero
Bravo Piero. Bisogna sempre non dimenticare mai che Dio fa largo uso della legge del contrappasso con gli Uomini, specialmente quando si comportano da stupidi.
Un articolo meditato e puntuale. Leggevo su Il Messaggero di oggi 14 febbraio che è stato Kirill a “imporre” quella puntualizzazione sulla famiglia. Comunque sia è un pugno nello stomaco per certi cardinali rinnegati e per gli affratellati senza se e senza ma nell’arcobaleno del tutto e del contrario di tutto.
Tra i Cattolici dogmatici si sta facendo strada l’idea che si dovrà dare rispetto solo a quel Clero, Alto o Basso che sia, che rispetta il Vangelo e San Paolo, che sull’argomento “peccato contro natura” giudica senza mezzi termini. Quindi, se il mio vescovo, o il mio parroco, sull’argomento Gay dice cose diverse da San Paolo, allora grido sui tetti che “scomunico” il mio vescovo e il mio parroco.
Infine, se un tempo gli USA garantivano la nostra incolumità democratica, con l’Era Obama e Kerry (costui fa parte della setta oscura Skull an Bones, come ne facevano parte i Bush) non veniamo garantiti più dagli USA, ma dalla Russia di Putin. Il quale si è spinto molto in avanti nella sua politica revisionista e magari metterà sottoterra pure Lenin, come fu fatto con Stalin. Tanto come attrazione la mummia di Lenin non vale più nulla.
Grazie ancora, Laporta. Io ho davvero gioito quando ho ascoltato da Kirill “in nome del padre,del figlio e dello spirito santo”, in un discorso in cui mi sembra si sottolineasse la signoria di Cristo,figlio di Dio, sul mondo e tutto il creato: ovviamente questa è la mia interpretazione, le parole le aggiungo io. Ma dal modo di dire ciò che ho sentito mi sembra così! Questo sfida l’Islam e non solo; questo è ciò che voglio sentire!!! Sono felice ci fosse anche Bergoglio. Ora, appunto,vedremo!
Dunque, Mosca si conferma la terza Roma.
Impone al finto Papa del ‘Chi sono io per giudicare?’ e del ‘fermare, non bombardare’ le fattuali dimissioni. I popoli Cristiani guardano a Mosca per la loro fattuale salvezza. In uno dei più grandi paradossi della storia: Il popolo vessato dal vergognoso ateismo di Stato concepito e Berlino e a Londra, diventa il defensor fidei. Soffia o no, lo Spirito, dove e come crede?
Certo, “lo Spirito soffia dove vuole”, per questo abbiamo il dovere di essere ottimisti.
Caro Piero hai fatto un bellissimo lavoro. I miei più sentiti apprezzamenti !
Grazie, caro Carlo, davvero.
c’è un errore di battitura al 5° capoverso
“additanto il mercato delle armi”