“Golpe” fu ripetuto per decenni, un “attenti al lupo” ossessivo. Negli ultimi anni, con le ferite della crisi economica, “il colpo di stato” fu scalzato da “complotto”. Forse è accaduto perché è progressivamente evidente che i megafoni di “attenti al golpe” furono impugnati da chi ci portò verso l’attuale baratro autoritario e finanziario, a partire dalla morte di Aldo Moro.
Per quanto mi riguarda, ho finora visto con scetticismo le teorie complottiste. Più che complotti mi parvero un gioco politico dove i malvagi intelligenti prevalsero, com’è naturale, sugli imbecilli, onesti o disonesti che fossero. Aggiungo che i malvagi dotati di furberia sono spesso confusi con gli intelligenti, talvolta persino coi geni. Questo offusca i giudizi, ci impedisce di valutare con equilibrio i ruoli del genio, dell’idiota e del malvagio, parimenti importanti nella storia.
Il libro che sto per proporvi – Luciano Gallino, “Colpo di Stato di Banche e Governi” (ed. Einaudi) – riporta in auge il golpe, in maniera molto convincente, attribuendolo a un attore finora inconsueto , il sistema bancario globale, accollandogli documentatamente la responsabilità di crimini pesantissimi.
Noi possiamo ricordare che i grandi criminali – come nel nostro caso le banche – sono mossi da quattro fattori: interesse, capacità, possibilità, opportunità. Il significato dei primi tre è superfluo spiegarlo. L’opportunità per un criminale consiste nella ragionevole certezza di farla franca.
L’agire del sistema bancario, come appare dal lavoro di Gallino, è esattamente in questa scia. Aggiungerei che interesse, capacità, possibilità, opportunità sono anche motore dell’agire politico e dell’agire imprenditoriale. “Opportunità” in tal caso assume il significato più generale di “costo/efficacia”, se l’agire è legittimo.
Questo comune dominio d’azione dovrebbe (o avrebbe dovuto) consentire alla politica e all’impresa di controllare l’operato delle banche. È invece accaduto l’esatto contrario e con esiti disastrosi.
Il golpe finanziario, politico e criminale è dipinto con chiarezza da Gallino, offrendo motivi di preoccupata meditazione ben oltre quanto avessi potuto in precedenza immaginare e scrivere, come feci occasionalmente (leggi qui) quando ebbi una buona dritta.
È finora mancata una descrizione chiara e documentata del meccanismo perverso (e idiota, furbo sì, ma idiota, visto che porta al caos) messo in piedi dalle banche e dai loro vassalli. Gallino colma tale vuoto.
Consiglio dunque vivamente a tutti la lettura di un libro scientifico e documentato sul golpe bancario, sulle malefatte finanziarie e sulle conseguenze esiziali per la democrazia. Un sociologo di classe, Luciano Gallino, in “Colpo di Stato di Banche e Governi” (ed. Einaudi) viviseziona i fatti, porge le prove, inchioda i colpevoli.
Il libro manca di un capitolo a mio avviso importante: la correlazione fra banche, finanza e mercato dell’energia (per un esempio leggi qui). Speriamo che sia il prossimo lavoro di Gallino.
Qui potete leggere l’indice, qui l’introduzione e qui lo stralcio del capitolo nono, “La crisi come modalità di governo delle persone”. Acquistate il libro e regalatelo agli amici e alle persone cui volete bene, o almeno consigliatelo come io faccio con voi. Buona lettura.
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