Nigel Lawson was right after all. Ever since the Centre for Policy Studies lecture in 2006 that launched the former chancellor on his late career as a critic of global warming policy, Lord Lawson has been stressing the need to adapt to climate change, rather than throw public money at futile attempts to prevent it. Until now, the official line has been largely to ignore adaptation and focus instead on ‘mitigation’— the misleading term for preventing carbon dioxide emissions. That has now changed. The received wisdom on global warming, published by the Intergovernmental Panel on Climate Change, was updated this week: the IPCC emphasised, again and again, the need to adapt to climate change. –Matt Ridley, The Spectator, 5 April 2014
Take this climate matter everybody is thinking about. They all talk, they pass laws, they do things, as if they knew what was happening. I don’t think anybody really knows what’s happening. They just guess. And a whole group of them meet together and encourage each other’s guesses. –James Lovelock, BBC Newsnight, 2 April 2014
Influential scientist, inventor, and environmentalist James Lovelock is having some second thoughts about the whole climate change thing. In the context of a doom-and-gloom United Nations climate science report, Lovelock, 94, described the environmental movement as becoming “a religion, and religions don’t worry too much about facts.” He added that “It’s just as silly to be a denier as it is to be a believer. You can’t be certain.” –Inquisitr News, 2 April 2014
The latest United Nations report from the Intergovernmental Panel on Climate Change is something of brain twister. The IPCC report is at odds with global economic and political realities. There are, in effect, two different worlds. At the IPCC, the objective is to fan fears of fossil-fuel-induced global crises brought on by rising carbon emissions. In the rest of the world, demand for fossil fuels continues to expand, regardless of the carbon risks. It surely has not escaped the IPCC’s policy leaders that as they try to drum up support for reduced carbon emissions and policy action, the leading powers are in an escalating battle for fossil-fuel supremacy. –Terence Corcoran, Financial Post, 1 April 2014
The latest report from the Intergovernmental Panel on Climate Change’s (IPCC) Working Group II has concluded that global warming of 2.5˚C would cost the equivalent to losing between 0.2-2.0% of annual income. This seems in sharp contrast to the Stern Review of the Economics of Climate Change, which found it would cost 5-20%. How can that be? The Stern Review was prepared by a team of civil servants and never reviewed (before publication) by independent experts. Some argue that the Stern Review served to bolster Gordon Brown’s credentials with the environmental wing of the Labour Party in preparation for his transition to party leader and prime minister. And in fact next weekIPCC Working Group III will conclude that the Stern Review grossly underestimated the costs of bringing down greenhouse gas emissions. –Richard Tol, The Conversation, 2 April 2014
Matt Ridley: The IPCC Just Agreed With Nigel Lawson – The Spectator, 5 April 2014
James Lovelock: ‘Nobody Really Knows What’s Happening With Climate Change. They’re Just Guessing’- BBC Newsnight, 2 April 2014
Climate Change Believers And Deniers ‘Equally Silly’Says James Lovelock Inquisitor News, 2 April 2014
Terence Corcoran: Climate Changing? Get Used To It, And Get Ready – Financial Post, 1 April 2014
Richard Tol: IPCC Report Shows Nice Stern Inflated Climate Change Costs – The Conversation, 2 April 2014
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Nigel Lawson aveva ragione, dopo tutto. Dalla conferenza del 2006 del Centro Studi di Politica che lanciò l’ex ministro delle Finanze nella tardiva carriera di critico della politica del riscaldamento globale, Lord Lawson non manca di sottolineare la necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici, piuttosto che buttare soldi pubblici in inutili tentativi per impedire le mutazioni. Finora, la linea ufficiale ha prevalentemente ignorato l’adattamento concentrandosi sull’attenuazione – termine fuorviante per prevenire emissioni di anidride carbonica. Questo è ora cambiato. La vulgata del riscaldamento globale, pubblicata dal IPCC, questa settimana è stata aggiornata: è ripetutamente sottolineata la necessità di adattarsi ai cambiamenti climatici. (Matt Ridley, The Spectator, 5 Aprile 2014)
Tutti pensano al problema del clima. Ne parlano, varano leggi, compiono azioni, come se sapessero che cosa starebbe succedendo. Io non credo che sappiano davvero che cosa accade. Tirano a indovinare. A gruppi si danno convegno per incoraggiarsi reciprocamente a congetturare. (James Lovelock, BBC Newsnight, 2 aprile 2014)
Scienziato di vaglia, inventore e ambientalista, James Lovelock sta ripensando la questione dei cambiamenti. Lovelock, a 94 anni, a seguito di un fosco rapporto dell’Onu sul clima, disse che il movimento ambientalista sta diventando “una religione e le religioni non hanno cura dei fatti”. Egli aggiunse: “è altrettanto puerile essere scettico come essere credente. Tu non puoi esserne sicuro” (Inquisitr News, 2 aprile 2014)
L’ultimo rapporto delle Nazioni Unite dell’IPCC rimescola il cervello. Il rapporto IPCC è in contrasto con le realtà economiche e politiche globali. Ci sono, in effetti, due mondi diversi. L’obiettivo di IPCC è illuminare i timori di quanti correlano l’incremento delle emissioni di carbonio al consumo globale di combustibili fossili. Il resto del mondo, incrementa la domanda di combustibili fossili a prescindere dai rischi di carbonio. Sicuramente non è sfuggito ai vertici dell’IPCC che mentre tentano di aggregare consenso per ridurre le emissioni di anidride le potenze egemoni si danno battaglia per assicurarsi i combustibili fossili. (Terence Corcoran, Financial Post, 1 aprile 2014)
L’ultimo rapporto del Gruppo intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC) Working Group II ha concluso che il riscaldamento globale di 2,5°C costerebbe l’equivalente di 0,2-2,0% del reddito annuo. Questo sembra in netto contrasto con la Stern Review of the Economics of Climate Change, secondo cui costerebbe 5-20%. Com’è possibile? Il rapporto Stern è stato preparato da un team di funzionari e non fu mai revisionato (prima della pubblicazione) da esperti indipendenti. Secondo taluni Stern Review fu utile ad accreditare Gordon Brown con l’ala ambientalista dei laburisti, aprendogli la strada alla guida del partito e all’incarico di primo ministro. Infatti la prossima settimana IPCC Working Group III concluderà che Stern Review ha grossolanamente sottovalutato i costi per abbattere le emissioni di gas a effetto serra. (Richard Tol, The Conversation, 2 aprile 2014)
Matt Ridley: L’IPCC concorda proprio con Nigel Lawson (The Spectator, 5 aprile 2014)
James Lovelock: “Nessuno sa davvero cosa sta accadendo con il cambiamento climatico. Tirano a indovinare”(BBC Newsnight, 2 Aprile 2014)
Assertori e scettici sui cambiamenti climatici sono sciocchi del pari, (James Lovelock Inquisitr News, 2 Aprile 2014)
Terence Corcoran: Cambiamento climatico? Abituati e Preparati (Financial Post, 1 aprile 2014)
Richard Tol: Il rapporto di IPCC mostra costi aspri e gonfiati dei cambiamenti climatici (The Conversation, 2 aprile 2014)
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Che l’ambientalismo abbia ereditato il carattere dogmatico-totalitario del socialismo e del fascismo è, credo, pacifico.
Infatti, l’idea che l’individuo non possa essere lasciato libero di scegliere e di agire perchè ciò creerebbe disuguaglianze, come sostengono i “rossi”, o distruzione ambientale, come pensano i “verdi”, in ogni caso la soluzione proposta passa per l’ipertassazione e il controllo sempre più stretto delle attività economiche, …fino al loro soffocamento. Per la gioia di Latouche.
Ma tant’è, l’ambiente-pulitismo e il bene-comunismo vengono bene in foto.
E difatti, cosa fa il Vaticano, sempre più sulla linea “rosso-verde” ? Arruola la no-global Naomi Klein, che promette all’umanità – ora con benedizione papale – l’ennesima “rivoluzione”. “Una rivoluzione ci salverà” titola il suo programma di distruzione economica, di insicurezza alimentare e di carenza energetica.
Tale personaggio si rallegra per la decisione di Syriza di bloccare il piano di sfruttamento delle risorse aurifere nella penisola Calcidica (le miniere di Skouries sono teatro di scontri violenti tra attivisti no-global e polizia).
Ma i Greci lo sanno di chi si stanno fidando, per non voler passare quel Calvario senza il quale non c’è “resurrezione”?
La concentrazione di CO2 nell’atmosfera nel 1960 era di 320 parti per milione, nel giugno 2014 era di 397 parti per milione, con un trend in continuo aumento. Altri gas serra, particolare metano (CH4) e protossido di azoto (N2O), che hanno un potenziale di riscaldamento pari rispettivamente a 24 e 396 volte la CO2 sono in continuo aumento.
Su questo argomento sono stati pubblicati articoli su fior fiore di riviste scientifiche internazionali, dotate di revisori scienitifici (Nature climate change, Science, Global Change Biology). Gli articoli inviati a queste riviste, per poter essere pubblicati, devono passare il vaglio di revisori scientifici competente sull’argomento. E’ quindi escluso che su riviste di pregio vengano pubblicate ricerche che non si basino sul metodo scientifico. Non vi è spazio per dogmi nè tantomeno per prese in giro. Poichè la scienza, a differenza della religione, è aperta ad ogni tipo di critiche, purchè adeguatamente motivate, mi domando perchè i “negazionisti del clima” preferiscano affidare i loro argomenti a mezzi di comunicazione di massa anzichè a riviste scientifiche di prestigio.
Oltre alla riduzione delle emissioni perseguibile con maggiore efficienza energetica e diminuzione dei consumi di energia fossile, che riduce peraltro la dipendenza da paesi terzi, vi è in gioco la strategia di uso dei suoli non coltivati e non. Favorire l’accumulo di carbonio nei suoli e negli ecosistemi naturali è un obiettivo coerente con la tutela della fertilità, non ha quindi nessuna controindicazione.
“Poichè la scienza, a differenza della religione, è aperta ad ogni tipo di critiche, purchè adeguatamente motivate, mi domando perchè i “negazionisti del clima” preferiscano affidare i loro argomenti a mezzi di comunicazione di massa anzichè a riviste scientifiche di prestigio”.
Per la semplice ragione che le riviste di prestigio sono governate dalla scienza politicamente corretta….. e quindi non più attendibili.
Quando poi per rinforzare l’idea dei mutamenti climatici si chiama in causa un Papa, è chiaro che siamo di fronte a un nuovo credo religioso, perché mai altrimenti l’ONU, che è l’organismo che si occupa dei mutamenti climatici, avrebbe sentito la necessità di chiamare in rinforzo un’enciclica papale? Caro Enrico ci rifletta….
La verità ha un suono inconfondibile:”Quando poi per rinforzare l’idea dei mutamenti climatici si chiama in causa un Papa, è chiaro che siamo di fronte a un nuovo credo religioso, perché mai altrimenti l’ONU, che è l’organismo che si occupa dei mutamenti climatici, avrebbe sentito la necessità di chiamare in rinforzo un’enciclica papale?“
La campagna iniziò con Al Gore e il suo filmato “An Inconvenient Truth” che doveva convincere tutti sul fatto che il pianeta si stava riscaldando a causa dell’uomo.
Data l’emergenza (ricordate Roma capitale e le urgenze?) dovevano essere concessi fondi per i volenterosi “riparatori” del clima.
Nel 2009 una compagnia californiana Solyndra ricevette un finanziamento di 535 milioni di dollari, finanziamento garantito dal Dipartimento dell’Energia nel 2006 quando alla casa bianca c’era Bush. Per dire come destra e sinistra non hanno posizioni diverse perché quando c’è da spolpare l’osso sono sempre uniti.
Nel maggio 2010 il Presidente Barack Obama affermava che Solyndra “guidava il cammino verso un futuro prospero e brillante.”
Nell’agosto del 2011 Solyndra chiudeva i battenti lasciando fuori 1100 lavoratori e lasciando allo Stato il compito di ripianare i 535 milioni.
Come mai? Erano partiti troppo presto e nell’ansia ai accaparrarsi i fondi pubblici avevano sbagliato il momento, anche se uno si chiede come possa funzionare una tecnologia che costa più di quanto produce. Niente paura lo schema è sempre quello: i costi andranno alla comunità e i profitti agli arditi che combattono per fermare i cambiamenti climatici.
E’ tempo di riaprire i manicomi.
IGli interessi di pochi creano i bisogni di molti.Distogliere l’attenzione da cio’ che il mo
mento necessita verso altro E’ una consuetudine di chi e’ in grado di decidere cio’ che e’piu’ necessario in un dato momento.I Bisogni di pochi, prevalgono sulle necessita’ di molti. Storia magistrae vite e’ rimasta solo una citazione latina. alimentare la Libera conoscenza ,EDUCARE e’il compito di chi tutti coloro che desiderano veramente cambiare in meglio cio’che cicirconda.Oguno con i mezzi e le competenze di cui dispone.