Ernst von Freyberg è il nuovo presidente dello IOR, mentre gli interrogativi si fanno più inquietanti, ben oltre quelli per il Vatileaks, confermando l’atmosfera torbida intorno al Papa, che avevamo evocato nella prima puntata (la puoi leggere qui). La commissione cardinalizia di Vigilanza dell’Istituto per le Opere di Religione, secondo una nota ufficiale del Vaticano, ha nominato il nuovo Presidente del Consiglio di Sovrintendenza dello IOR, l’avvocato Ernst von Freyberg. “Gli altri quattro Membri del Consiglio di Sovrintendenza mantengono il loro incarico” assicura la nota, così concludendo: «Il Santo Padre che ha seguito da vicino l’intero processo di selezione e di scelta del nuovo Presidente del Consiglio di Sovrintendenza dell’IOR, ha espresso il Suo pieno consenso alla decisione della Commissione Cardinalizia».
Ancora una volta, il veleno è nella coda. Assicurare infatti che Benedetto XVI “ha espresso il Suo pieno consenso alla decisione della Commissione Cardinalizia” sarebbe pleonastico in tempi normali. Quelli che viviamo non sono tuttavia tempi normali, altrimenti il Papa non avrebbe annunciato l’abdicazione per le ore 20 del 28 febbraio, cioè due settimane dopo la nomina di von Freyberg.
Questa nomina è rimasta in sospeso – si badi – per otto mesi per subire un’accelerazione repentina a due settimane dal prossimo Conclave.
Perché un atto di amministrazione così straordinaria è stato compiuto mentre BXVI abbandona la scena? Non c’è un vescovo in Italia che alla vigilia del suo avvicendamento prenda decisioni vincolanti per il suo successore, come acquistare o vendere un fabbricato, oppure cambiare commercialista di fiducia. È una regola elementare di opportunità prima ancora che di galateo istituzionale. Il presidente della repubblica, per esempio, la segue negli ultimi sei mesi del suo mandato settennale. Ragione di più per attenervisi da parte di chi, avendo un mandato senza limiti di tempo, ha tuttavia annunciato di rinunciarvi.
BXVI non è più interessato a governare la Chiesa. E’ quindi arduo comprendere perché abbia inteso, a due settimane dal suo congedo, compiere un atto di governo di primaria e straordinaria importanza, com’è la nomina del nuovo presidente dello IOR, legando così le mani del suo successore. E’, questa, la volontà del Pontefice?
Una tale fretta di nominare il nuovo presidente dello IOR ha una sola spiegazione: un terribile segreto che lo IOR custodisce e non deve trapelare al di là della cerchia esclusiva del Consiglio di Sovrintendenza, i cui ulteriori quattro membri “mantengono il loro incarico”, come tiene a far sapere il comunicato ufficiale, lanciando un messaggio che deve arrivare chissà dove e rassicurare chissà chi.
BXVI è d’accordo, ci fa sapere la stampa accolita della satanica dittatura senza volto.
Se fosse come essi affermano, un dettaglio ben cristallizato nel tempo risulterebbe inspiegabile. E’ un dettaglio che OltreLaNotizia offre in esclusiva ai suoi lettori e a quelli di PiazzoLaNotizia.
Milano. La sera del 3 giugno 2012, conclusesi le celebrazioni del VII Incontro Mondiale delle Famiglie, il Papa avrebbe dovuto cenare con Ettore Gotti Tedeschi, presidente sfiduciato poche settimane prima dal consiglio di Sovrintendenza dello IOR. Il Papa dovette però rinunciare perché era esausto e provato dalla lunga domenica di celebrazioni; volle tuttavia comunicare personalmente a Gotti Tedeschi che lo avrebbe incontrato il giorno successivo a Roma.
Il Papa abbracciò Gotti Tedeschi sotto gli occhi di Angelo Scola, cardinale arcivescovo di Milano, monsignor Georg Gänswein, segretario del Papa, e Tarcisio Bertone, cardinale segretario di stato, esterrefatto per quanto udiva e vedeva. Il Papa confermava a Gotti Tedeschi la sua stima, il suo affetto e, soprattutto, la sua fiducia.
Ettore Gotti Tedeschi, invitato a pranzare dal Papa quel lunedì, non poté arrivare a Roma. I carabinieri del NOE di Roma perquisirono la sua abitazione a Piacenza e l’ufficio a Milano nella sede del Banco Santander. L’ordine era giunto dai pm della Procura di Napoli che indagano sui rapporti di Gotti Tedeschi con l’allora AD di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, arrestato pochi giorni fa. Il mandato di cattura per Orsi è arrivato dalla procura di Busto Arsizio.
Il NOE, il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri: difficile comprendere che cosa centri con un’inchiesta su Finmeccanica. Il NOE è comandato dal colonnello Di Caprio, un tempo capitano Ultimo, uno a suo agio nei misteri.
Da quel lunedì Ettore Gotti Tedeschi è sotto un fuoco di sbarramento che gli ha impedito di raccogliere i frutti della stima e della considerazione che BXVI gli aveva confermato la sera di domenica 3 giugno.
Come, da chi e con quali mezzi BXVI è stato condizionato al punto di avallare la nomina del nuovo presidente dello IOR, dopo gli accenti che ebbe, allora e successivamente, per Gotti Tedeschi? Che cosa nasconde lo IOR, quale terribile mistero?
Una banca tratta un solo articolo: il denaro. Qualunque mistero concerna una banca, esso verte sul denaro in essa custodito. Qualunque mistero concerna i soldi custoditi da una banca, ruota intorno a quattro questioni essenziali: 1) come sono stati spesi; 2) come sono stati ricevuti; 3) quanti ve n’è in cassa; 4) qual è la corrispondenza fra patrimonio e libri contabili.
Albino Luciani, Giovanni Paolo I, morì la notte successiva al suo annuncio di voler leggere i documenti dello IOR.
Ettore Gotti Tedeschi è rimasto presidente dello IOR fino alla nomina di Ernst von Freyberg. In altre parole se, come sarebbe stato naturale, fosse rimasto fino all’arrivo del nuovo Pontefice, Gotti Tedeschi sarebbe stato il suo naturale interlocutore in vista di assumere una decisione per il vertice e per i componenti del consiglio di Sovrintendenza.
Scorrerà il sangue, speriamo solo metaforicamente.
Pingback: Il Calvario di BXVI – Non Praevalebunt (7) - Piero Laporta Blog
Pingback: Il Calvario di BXVI – Non Praevalebunt (6) - Piero Laporta Blog
Pingback: Il Calvario di BXVI – Non Praevalebunt (5) - Piero Laporta Blog
interpretazoni, ipotesi e conclusioni prive di certezza,
con le quali non si sa se si fa del bene o del male ; ne ho
già lette tante su fatti accadutimi personalmente da
giornalisti professionisti che hanno “inventato quel che
non sapevano per “riempire le pagine della storia”. Quelli
ora sono tutti morti, ma i loro scritti mi fanno sempre
male, ma non tanto da far piangere la mia anima; ho
sempre per me la mia coscienza pulita, e quella nessuno potrà sporcarmela, ciao Piero
tornando alla vicenda delle dimissioni, mi impressiona che il Papa si ritiri insieme alla famiglia pontificia.assomiglia a ciò che vi è scritto nel romanzo di r.benson” IL SIGNORE DEL MONDO”,IN CUI IL PAPA SI RITIRA,SE RICORDO,CON POCHI SUOI FEDELI.
Pingback: Il Calvario di BXVI - Non Praevalebunt (3) - Piero Laporta Blog
La scelta di Benedetto XVI di lasciare il pontificato è ceramente retta dallo stesso Spirito Santo che ha spinto i Cardinali ad eleggerlo Papa. Volere capire questa scelta con i soli elementi materiali che regolano il normale avvicendamenti nei governi laici. Non posso certo condividere quanto scritto su “Il Giornale” di oggi da M. Veneziani nel suo articolo “La leggenda del santo disertore”. Nel suo articolo egli conclude con una affermazione ignobile ed antigiuridica “ha disertato”.
Evidente questo saccente non sa nulla di diritto canonico visto che il codice di diritto canonico che prevede l’ipotesi di dimissioni del Pontefice.
Lo stesso Dante nell’attaccare Celestino V° per “il grande rifiuto” si è voluto porre sopra la Chiesa che ha Beatificato tale Papa.
Dio a differenza di noi ha solo il tempo presente e quindi noi vorremmo capire sia il passato di questa scelta di Benedeto XVI° che capiremo quando questo fatto sarà storia ed il futuro che Dio solo conosce.
Le scelte dell’ultimo momento del Papa dimostrano che lo stesso ha coscienza del suo operare ed altre dovremmo aspettare fino alla fine.
Purtroppo la presenza del demonio in Vaticano non può soprendere visto che Satana ha osato tentare anche Gesù Cristo.
Dopo la fine dell’interferenza degli imperatori sulla nomina del Papa lo Spirito Santo ha dimostrato di essere presente in conclave chi mai avrebbe previsto la nomina di Giovanni XXIII e di Giocanni Paolo II.
E’ quaresima preghiamo penitenza e preghiemo il resto lasciamolo allo Spirito Santo. I risultati li vedremo dopo la fumata bianca. Luciano
piero, sapevi che il buon von Fryberg è presidente della Blom+Voss, competitor di finmeccanica nella costruzione di fregate
Il male, alla fine del suo cammino, mostra sempre il suo volto spaventevole e grottesco a un tempo. Siamo dunque già prossimi alla fine di questa lercia vicenda?
Ma cosa vorrebbe dire con:” BXVI è d’accordo,dicono gli accoliti della satanica dittatura senza volto?”
Quando si parla di satana c’è di mezzo il quattrino,.Chi maneggia tanti quattrini che possa condizionare il Papa?
Sempre i soliti?