Nostradamus, speziale e astrologo di Saint-Rémy-de-Provence, era distratto oppure innamorato; altrimenti ebbe l’alambicco in critica ebollizione, forse un’inebriante canna fumaria oppure chissà qual altra emergenza di fuoco o d’acqua, insomma gli sfuggì la visione di due pontefici genuflessi allo stesso altare. Fra tante profezie, “due papi” sarebbe stato scoop senza precedenti nella storia.
Una disdetta per Nostradamus, altrimenti accreditato d’aver persino anticipato gli scontri di particelle subatomiche nel protosincrotrone. Sui dettagli i suoi fedelissimi sorvolano, ma come dubitarne? Protone e muone, raggio gamma ed elettrone, tutt’in processione, parossistico girotondo nel protosincrotone; come dubitarne? Però, “due papi”, com’è e come non è, l’uno abbracciato all’altro, non li vide.
Sarebbero bastate due parole: “due papi”, vedete com’è, anzi come sarebbe stato semplice? “Due papi”, mica guerre, catastrofi, epidemie, eventi complicati che non puoi liquidare in due parole perché esigono la consueta quartina intrecciata.
Invece per “due papi” sarebbe bastata un sbirciatina al momento giusto verso le loquaci stelle, per vederli, lì, abbracciati e dire:”Toh, due papi, parbleu!”, quindi eliminare le sillabe superflue e consegnare alla storia l’ambo secco, appena uscito dall’urna stellare: “due papi”. Niente, niente, niente; non li ha visti. Oppure chissà… forse non ha creduto ai suoi vaticini? Non può aver detto, come certi burocrati “non è di mia competenza”; da lui una frase così è inattesa essendo suo agio fra re, cardinali, potenti d’ogni risma, leoni, destrieri e, giustappunto, pontefici.
I suoi fedelissimi, sgamato il pericolo, hanno messo le mani avanti:“Profetizzò l’avvento del papa nero”. Litania echeggiante già mentre aspettavano un africano sul balcone petrino. Invece, eccolo lì: habemus… Pampam, pardon Papam, bianco persino pallido, diafano, buonasera… È adesso che si fa? Facile, cominciarono la solita menata dell’interpretazione incessante: Noooo, ma che dite? Il tam tam profetico del giorno dopo rullò incessante: è il papa nero in quanto gesuita, “papa nero” è infatti detto il superiore generale dei gesuiti. Embe’? Che c’entra? Il numero uno dei gesuiti è una cosa, il papa è un’altra. Nostradamus forse sapeva di queste menate giornalistiche e di gesuiti? Nero, bianco o fumo di Londra, lo speziale di Provenza avrebbe dovuto ben prima vedere “due papi”, magari allungando il brodo con la quartina, altro che storie.
Diciamocelo, Nostradamus ha definitivamente toppato, come si dice a Roma. Poco ora rimane da scegliere fra lui e mago Otelma, se quest’ultimo almeno fa ridere, sebbene non abbia carezze da Hollywood né da Umberto Eco.
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