Schettino non ha tenuto alcuna lezione. Volentieri ospitiamo la lettera dell’Associazione Internazionale Vittime Errori Giudiziari. In questo caso la vittima è il prof. Vincenzo Mastronardi.
LETTERA APERTA ALLA STAMPA (clicca qui per scaricare il documento)
Il clamore di stampa ci impone di intervenire pro iustitia et veritate sull’informazione deviata, in questi giorni estivi, caratterizzati da carestia di notizie, ove giornalisti affamati da scoop fanno esplodere la falsa notizia che l’ ex comandante della nave Concordia fosse salito in cattedra all’università “La Sapienza” di Roma.
Ove i docenti universitari si confinassero all’interno delle mura chiuse delle università e non allargassero all’esterno la ricerca, gli studenti si troverebbero a prepararsi su libri superati dalla storia e dalla scienza che cresce fuori degli Atenei.
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COMUNICATO STAMPA
del prof. VINCENZO MASTRONARDI
1) Non risponde al vero che il Sig. Francesco Schettino abbia partecipato nella qualità di Relatore al Seminario da me organizzato, né tantomeno lo stesso ha svolto alcuna lectio magistralis
2) La lezione sulle ricerche internazionali relative alla Gestine del Panico è stata tenuta dalla Dott.ssa Luana De Vita studiosa di “ Psicologia dell’emergenza “ e non già da Francesco Schettino
3) La presenza di Francesco Schettino è stata richiesta e motivata dai suoi avvocati dalla nesessità di verificare che il contenuto delle ricerche strutturate dall’Ing. Ivan Paduano Dottore di Ricerca (Facoltà di Architettura Sapienza Università di Roma) esperto nelle ricostruzioni tridimensionali di scene del crimine, miratamente all’evento critico “ Costa Concordia”, non risultasse falsato.
4) Chiunque afferma il contrario afferma il falso come ampiamente documentato
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Con il prof. Vincenzo Mastronardi, già nell’ambito delle ricerche per l’AIVEG ha approfondito molti casi eclatanti di errori giudiziari di rilevante importanza con l’estensione della ricerca dai banchi dell’università ai processi reali. Citiamo solo alcuni tra questi:
Quello del serial killer delle vecchiette Sebai Ezzedine dove attraverso una perizia internazionale svoltasi sotto la direzione del prof. Mastronardi si è potuto accertare ,grazie ad un esame complesso quale la Risonanza Magnetica Nucleare con VBM, che lo stesso era affetto da lesioni del nucleo caudale encefalico determinate da traumatismi subiti in Tunisia.
Circostanza questa che lo avevano reso capace di intendere e non di volere e quindi credibile, ma non punibile. Fatto questo statuito dalla Corte di Cassazione nonostante il parere contrario del P.G. La prosecuzione della vita del Sebai non possiamo scriverla perché “suicidatosi” in cella a Padova.
Oppure il caso di A.D. assolta in Cassazione in un causa di revisione con una ricerca sulla sindrome di Stoccolma applicata alle prostitute, approfondendo il novellato art. 600 c.p. (Riduzione o mantenimento in schiavitù o in servitù) che di fatto ha reintrodotto sotto alcuni aspetti il reato di plagio.
[mantra-pullquote align=”right” textalign=”giustify” width=”25%”]Schettino non ha tenuto alcuna lezione; ha solo verificato in presenza dei suoi legali che non risultasse falsato il contenuto delle ricerche, strutturate da un Ingegnere esperto in ricostruzioni delle scene del crimine[/mantra-pullquote]
Sentenza fortemente auspicata dall’apostolo della carità Don Oreste Benzi (ricordato in Cassazione durante l’arringa) in attesa di una sentenza ove si affermasse che le prostitute ridotte in stato di schiavitù non sono punibili quando sono costrette a dichiarare il nome loro imposto dagli sfruttatori.
Per non dire dei casi di Carlo Parlanti e Giuseppe Lo Porto entrambi estradati illegittimamente negli USA e collegati al fenomeno inquietante del Sexual Business che rappresenta l’uso strumentale e distruttivo di false molestie sessuali. Questi casi hanno fatto emergere la necessità di portare all’attenzione dei politici detti fatti a che si giunga a rinegoziare con gli USA l’accordo bilaterale sulla estradizione.
Ciò anche per inumanità delle pene applicate negli USA che si concretano, in molti casi, in vere condanne a morte.
Questi sono solo alcuni esempi delle ricerche criminologiche svolte dall’AIVEG con l’ausilio del prof. Mastronardi.
Senza contare altri brillanti casi tutt’ora in corso che per segreto istruttorio non possono esse rivelati in questa sede.
Il capitano Schettino, risulta che con l’insistenza dei suoi difensori, in sede extrauniversitaria, ha soltanto tenuto in presenza dei suoi legali a verificare che il contenuto delle ricerche strutturate da un Ingegnere esperto in ricostruzioni tridimensionali sulla scorta della disamina della scatola nera e degli atti processuali allo stato di pubblico dominio, risultassero non falsate.
È ben noto a tutti che su questo caso il processo è ancora in primo grado, anche se la stampa ha già emesso sentenza definitiva, e che nella fattispecie quanto avvenuto si è svolto in un ambito di ricerca extrauniversitaria.
Non è accettabile che con una deviante battuta estiva i giornalisti, pur nel diritto di cronaca, diffamino l’onorabilità e la professionalità di uno dei massimi esperti mondiali della criminologia e ci si rammarica che il Rettore della Università di Roma “La Sapienza” si sia scagliato solo contro e non abbia valutato la carriera scientifica ultraventennale dedicata dal Prof. Mastronardi all’Università ancor prima di appurare i fatti nella loro interezza. Uno per tutti, ricordiamo il suo libro scritto con il Prof, Palermo di Las Vegas e contributi di Esperti dell’FBI “Il profilo criminologico – Dalla scena del crimine ai profili sociopsicologici”.Giuffrè editore.
IL Presidente AIVEG
Avv. Luciano Faraon
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“excusatio non petita, accusatio manifesta”, recita un vecchio motto latino! il vero nodo non è se lo Schettino abbia preso o meno la parola, ma che ci faceva lì se già c’erano i suoi avvocati a controllare!! Il prof. questo lo sa molto bene, ma gli fa comodo non tenerne conto. Mi chiedo: sul piano scientifico e, particolarmente, sul piano educativo cosa ha prodotto? saluti.
,,..forse il rettore non gli vuol bene,..potrebbe aver ispirato lui l’articolo ad un giornalista “amico”per danneggiarlo: altrimenti la mancata verifica non avrebbe una logica in un ambiente dove si coprono persino gli omicidi..
a pensar male si fa peccato, ma…