Una contadinella analfabeta di 16 anni infiammò le truppe davanti alle mura di Orleans, prima di liberarla dagli inglesi l’8 Maggio 1429: «Quando il nemico sembra prevalere in battaglia, quando le sue forze sembrano soverchianti, quando la strategia di combattimento sembra far indietreggiare le truppe, allora la battaglia sia portata avanti in maniera diversa, si moltiplichino le “cellule” del bene, i guerrieri restino uniti, la guerriglia si faccia intensa e fastidiosa. Si ritrovi lo spirito di corpo, si serrino i ranghi della fraternità, si sopporti l’andare controcorrente, non si perda occasione per, agili e leggeri, colpire al cuore il nemico potente.»
La contadinella analfabeta, colei che soggiogò i generali tagliagole del re Carlo VII e consentì la consacrazione del sovrano nella cattedrale di Reims, prima della battaglia decisiva di Orleans, concluse con una sintesi rimasta scolpita nei secoli: «A noi la battaglia, a Dio la vittoria».
Santa Giovanna d’Arco è ancora con noi. Tradita dai Borgognoni e consegnata agli inglesi per esserne martirizzata, la sua storia richiama più da presso di quanto si immagini quella del presidente Aldo Moro. Lo vedremo.
Scrisse Avvenire il 21 Giugno 2019:« Giovanna, frutto di una Francia umile e rurale, attraversata da carestie, epidemie e guerre, era riuscita in ciò che i comandanti dell’esercito francese tentavano da tempo senza successo. Guidare la conquista di Orléans, superando il confine a sud della Loira, fino all’investitura del re a Reims, eventi la cui visione anticipata l’aveva obbligata a intraprendere il percorso improbabile di farsi ascoltare da Carlo VII il 10 marzo del 1429. Superando ogni ostacolo e ottenendo dal re, lei, diciassettenne contadinella analfabeta, venuta dal nulla, il comando dell’esercito. La sola forza incrollabile erano le sue voci, le sue visioni. Dopo questo servizio reso alla Francia, venne inevitabilmente tradita e consegnata dai borgognoni agli inglesi.
Giovanna, a fronte della sua incontenibile evidenza, andava negata e cancellata. Politici, religiosi, studiosi non potevano accettare che un destino così grande avesse investito una piccola tra i piccoli. Così venne imbastito un grossolano processo per eresia, cui teologi e dotti ambivano partecipare per mostrare il proprio asservimento al potere che di Giovanna aveva già stabilito il destino».
Di fronte a questo travolgente esempio della Divina Provvidenza, dobbiamo piegare il capo, quantunque ci si rifiuti alla Fede. Quanti credono cessino con gli incubi del Nuovo Ordine Mondiale e col loro terrore dei complotti globalisti. Una contadina analfabeta di 16 anni (osserviamo le nostre figlie di 16 anni) ci indicò come fare e compì l’impresa: «A noi la battaglia, a Dio la vittoria», Santa Giovanna d’Arco.