clicca sull’immagine per ingrandire clicca sull’immagine per ingrandire clicca sull’immagine per ingrandire clicca sull’immagine per ingrandire Alessandro Giorgi in Nuova Storia Contemporanea set-ott. 2009
clicca sull’immagine per ingrandire […]La terza Enciclica che vorrei menzionare è la Mediator Dei, dedicata alla liturgia, pubblicata il 20 novembre 1947. Con questo Documento il Servo di Dio dette impulso al movimento liturgico, insistendo sull’“elemento essenziale del culto”, che “deve essere quello interno: è necessario, difatti, – egli scrisse – vivere sempre in Cristo, tutto a Lui dedicarsi, affinché in Lui, con Lui e per Lui si dia gloria al Padre. La sacra Liturgia richiede che questi due elementi siano intimamente congiunti… Diversamente, la religione diventa un formalismo senza fondamento e senza contenuto”. […] Dall’omelia in occasione del 50° dalla morte del servo di Dio Pio XII, 9 ottobre 2008
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OltreLaNotizia si china alla Shoa nel Giorno della Memoria. In onore di essa rivendica una verità non soffocabile.
Ogni 27 Gennaio commemoriamo la Shoa. Ogni 16 Ottobre, ebrei e notabili romani ricordano i 1021 ebrei romani deportati quel giorno del 1943. Li commemorano oltraggiando Pio XII. Gli ex DC, gli stessi che hanno tradito Aldo Moro, quando non mettono i loro insulti, ostentano la consueta codardia e tacciono. Quando non tacciono, sono reticenti, quando non sono reticenti, mentono. Numerosi altri notabili romani si esibiscono insultando S.S. Pio XII di venerata memoria: “fu indifferente”, dicono, spingendosi nel fango fino alla calunnia:”Fu complice”.
Altrove gli ebrei (proprio ebrei, americani e israeliani) la pensano come Emilio Pinchas Lapide, già Console generale di Israele a Milano: «La Santa Sede, i nunzi e la Chiesa cattolica hanno salvato da morte certa tra i 700.000 e gli 850.000 ebrei». A Roma la Chiesa, cioè Pio XII, salvò 4.447 ebrei. Vi sono montagne di documenti a provare questi fatti. Cliccate sulle immagini nella colonna accanto per averne un assaggio. Contro S.S. Pio XII di venerata memoria la prova “decisiva” è un testo teatrale di sette ore che ha fatto da battistrada a una valanga di calunnie senza fondamento. Il testo teatrale fu scritto su ordine dei servizi segreti sovietici. Se Vladimir Putin aprirà gli archivi, al riguardo molti dovranno vergognarsi.
Era il 16 Ottobre 1943. Trentotto giorni prima, l’8 Settembre, fu annunciato l’armistizio. I governi e gli stati maggiori statunitense, inglese e italiano vi lavoravano da mesi. Statunitensi, inglesi e francesi sapevano perfettamente che cosa accadeva nei campi di sterminio. I russi ne erano informati altrettanto. Gli ebrei che erano negli stati maggiori statunitensi, inglesi, francesi e russi sapevano. Tutti sapevano – e se non sapevano potevano intuire – da ben prima dell’autunno 1943 che gli ebrei romani sarebbero stati bersaglio dei tedeschi in caso d’armistizio. La Croce Rossa internazionale ne fu altrettanto al corrente. Tutti, tutti costoro fuggirono dalle proprie responsabilità. Sua velocissima maestà Vittorio Emanuele III fece di più: se la dette materialmente a gambe. Lasciò senz’ordini 80mila soldati a Roma e, grazie all’eroica fuga, fu cancellato l’aviosbarco degli Alleati, senza il quale i tedeschi poterono tenere Roma dopo l’8 Settembre. A proposito, piantiamola con la mena dei “nazisti”: quelli erano innanzi tutto tedeschi, i padri e i nonni di quelli di oggi, che hanno rovinato l’Europa, hanno fatto morire di disperazione e di fame centinaia di migliaia di persone, scatenando le guerre balcaniche e le guerre economiche, vendicandosi prima della Iugoslavia e poi della Grecia. Torniamo a noi. Col mancato aviosbarco fu cancellata l’esistenza degli ebrei romani, quelli che non avevano potuto o voluto giovarsi dell’ospitalità del Vaticano, dei conventi, delle parrocchie, grazie agli ordini emanati in sordina ma con grande efficacia da S.S. Pio XII di venerata memoria. Così fu segnata la sorte degli ebrei romani. La codardia di tanti poté segnare la sorte degli ebrei romani.
Chi domandò: “Degli ebrei che cosa ne sarà?” non ebbe risposta oppure più tardi morì alle Ardeatine oppure travolto dalla Shoa. Avete capito, voi che ve la prendete con Pio XII? Avete capito? Pio XII non fuggì sebbene fosse in gravissimo pericolo. Pio XII non fece un dormitorio per trenta persone ma ospitò migliaia di ebrei in Vaticano, a Castel Gandolfo, nelle parrocchie, nei conventi, nelle sedi extraterritoriali. Non fu per responsabilità di S.S. Pio XII di venerata memoria se la Capitale cadde in mani tedesche. I tedeschi seppero che avevano mano libera. L’usarono. La Shoa è parte di questa storia. Questa storia è dentro la Shoa. Ricordare l’una ignorando l’altra o, peggio, mentendo sull’altra, significa oltraggiare la verità e le vittime della barbarie, le stesse vittime che si dice di voler commemorare.
La Resistenza, non dimentichiamo la Resistenza, presente dappertutto quando arrivarono gli Alleati, il 4 giugno 1944, in quei giorni rimase nell’ombra. Verrà allo scoperto, si fa per dire, a via Rasella. Conseguiranno le Ardeatine, chiudendo le tombe, le bocche e il cerchio: tradimenti, fughe, codardie, idiozie, nefandezze di eserciti, generali, monarchi, resistenti, mestatori, politici, potentissimi e armati.
Con chi se la prendono i velenosi? Con S.S. Pio XII di venerata memoria, capo d’uno stato di 44 ettari, difeso da 241 guardie svizzere, il quale, mentre altri mestavano e i rimanenti fuggivano, salvò 4.447 ebrei romani dalle camere a gas, cioè 18,5 ebrei per ogni guardia svizzera. Immaginate che cosa avrebbe potuto fare il corpo d’armata americano che avrebbe dovuto conquistare e difendere Roma. Già… perché non arrivarono quei soldati?
Un segreto putrescente salda la complicità degli infami da allora sino ai giorni correnti. Quei residuati della storia vorrebbero negare, proprio loro, che Pio XII è santo. Insistano, la fama di santità del Pastore Angelico se ne giova. Non di meno qualche stupido, pure in buona fede, s’è bevuto il veleno che gli fa vedere S.S. Pio XII di venerata memoria complice di quanti aveva combattuto come nessun altro: senza forze, in silenzio e operando per la vita. Come la Chiesa fa, da sempre, nonostante gli imbecilli, i malvagi e le schiere di vescovi mendaci e ipocriti, oggi più che mai tromboneggianti. Occorre infine osservare che si impone una domanda, quantunque la storia non si faccia coi “se” e coi “ma”. Perché sbarcare in Sicilia il 10 luglio 1943 e non isolare Roma con un avio sbarco che avrebbe tagliato la testa al comando strategico italiano e tedesco? Perché concentrarsi sul fronte sud mentre i tedeschi facevano il loro comodo a nord, nel centro Europa e oltre? Ognuno può dare le risposte che più gli aggradano, ma gli esiti di queste scelte non possono addebbitarsi – dopo essere state caldeggiate anche da insigni ebrei – al capo di uno Stato di 45 ettari e dotato di neppure 300 guardie svizzere. Nonostante questo Pio XII ne ha salvati in quel 1943 quanti non ne hanno salvati USA, UK, FR e URSS messi insieme. Punto.
S.S. Pio XII di venerata memoria è un eroico difensore della Chiesa e dell’umanità.
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Caro Piero,
Grande Articolo !
Esprime valide opinioni che condivido e complimenti per la esaustiva e documentata ricerca scientifica allegata.
Non da oggi i Papi di tutte le epoche sono sempre stati osteggiati/dileggiati, talvolta meritatamente, dai soliti atei, comunisti compresi.
Aggiungo il costume curiale di rendere riservate le proprie azioni persino ai posteri. Così ha fatto anche negli anni tragici della shoa.
Cosa avrebbe potuto fare ? Il Vaticano non aveva eserciti da schierare ed armi da puntare. Dove le circostanze erano favorevoli ha ospitato, più o meno furtivamente, migliaia di ebrei, riuscendoci senza altre vittime.
Si chiama carità cristiana e niente altro.
Pio XII ha praticato questi valori che in buona compagnia (per chi crede…) della Provvidenza hanno fatto il resto, compreso quel che forse non sapremo mai.
Le forze alleate sapevano dalle foto di ricognizione dei campi di concentramento e dei crimini che si consumavano all’interno. Ma, quali strumenti militari avrebbero consentito di contrastare lo sterminio. Credo nessuno.
Be’, si impone una domanda, anche se la storia non si fa coi “se” e coi “ma”. Perché sbarcare in Sicilia il 10 luglio 1943 e non isolare Roma con un avio sbarco che avrebbe tagliato la testa al comando strategico italiano e tedesco? Perché concentrarsi sul fronte sud mentre i tedeschi facevano il loro comodo a nord e nel centro Europa? Ognuno può dare le risposte che più gli aggradano, ma gli esiti di queste scelte non possono addebbitarsi – dopo essere state caldeggiate anche da insigni ebrei – al capo di uno Stato di 45 ettari e dotato di neppure 300 guardie svizzere. Nonostante questo Pio XII ne ha salvati in quel 1943 quanti non ne hanno salvati USA, UK, FR e URSS messi insieme. Punto.
Caro Piero,
siamo troppo avanti con gli anni per poter dire “si, si, o no, no; il di piu’ appartiene al maligno. . . “!
Gli amici ebrei – ho grande simpatia per i fratelli maggiori ebrei e per la causa dello stato di Israele – qualche difetto e qualche colpa ce la hanno se da duemila anni sono perseguitati e mal visti nel mondo. Quella loro mania di voler appare superiori agli altri perche’ popolo eletto e’ un poco da fuori di testa. Che la nostra santa chiesa cattolica li abbia maltrattati volentieri, chiusi nei ghetti ecc ecc e’ un altro fatto. Insomma la shoa la abbiamo messa in piedi tutti, nei secoli dei secoli, ebrei compresi! E’ un dato di fatto.
Molto istruttivo, per chi non e’ molto ferrato sull’argomento, e’ il film, straordinario e ben fatto, “Exodus”.
uhmmm, mi costringi a scrivere ancora
Infatti tutti si dovrebbero porre la domanda:
perché nel corso dei secoli a più riprese gli ebrei si trovano a dover patire delle persecuzioni?
Ho provato anche a darmi una risposta che non pretendo che sia quella vera.
L’impressione è che ad attirare le ire funeste siano un manipolo di personaggi chiave che detengono il potere finanziario che agiscono contro l’interesse dei popoli per delirio di onnipotenza certi di non dover pagare alcun prezzo per le loro malefatte perché, come sempre, a pagare saranno i molti senza nome né potere che ne condividono le origini etniche.
Le responsabilità sono individuali, ma la punizione diventa collettiva.
Questo è il nodo da sciogliere per cercare di venire a capo della “questione ebraica”.
Quanto al film Exodus ricordo di averlo visto tanti anni fa e di averlo bollato, all’epoca, come propaganda e con la propaganda temo che non si vada molto lontano.
La verita’ e’ sempre un bicchiere mezzo pieno. Nel rivedere,nei diversi film che rievocano la persecuzione e la strage degli ebrei nella seconda guerra mondiale, scene orribili ed indicibili non si puo’ non maledire sino alla settima generazione dei discendenti tutti coloro che in esse ebbero ruoli attivi: nazisti, soldati tedeschi in genere, e tutti gli italiani che, come i nazisti, collaborarono e trassero profitto dall’immane tragedia. Una considerazione di sdegno va fatta anche nei confronti di quei milioni di ebrei che si sono fatti condurre al macello come agnelli sacrificali, senza opporre alcuna resistenza, tranne rarissime eccezioni. Sia chiaro, non giustifico gli assassini. Osservo solo che tutte le comunita’ ebraiche ebbero sentore per tempo di cio’ che stava per avvenire ma solo pochi furono previdenti, gli altri scelsero di aspettare gli eventi. E gli eventi arrivarono. . .Prendersela con Pio XII e’ una scemenza. Fatto sta che non solo nazisti e fascisti cooperarono nell’eccidio, ma tutti, alleati e russi sapevano e tutti decisero che salvare gli ebrei dai campi non era un obiettivo prioritario!!! Questo e’ il paese che ha annoverato fra i costituenti i farabutti che fecero l’attentato in via Rasella che porto’ alla strage delle fosse Ardeatine! Ma e’ anche il paese dei tre carabinieri martiri di Fiesole, che si fecero fucilare e percio’ non fecero i costituenti. . .
E ci sono dei coglioni che vanno cercando di addossare responsabilita’ a Pio XII?
Che schifo!
fitto
concordo su tutto ma non sul bicchiere mezzo pieno: la verità o è o non è.
Bravo Piero,
la Verità si accompagna sempre alle persone istruite, libere ed oneste.
Non ho ancora letto, ma ho salvato per leggere con calma.-Ti manderò una mia recensione originale che tratta anche l’argomento
Grazie, l’attendo
Articolo stupendo, da incorniciare e mandare a memoria. Tento di rispondere all’ultima domanda dando prova di assoluta verosimiglianza a quanto riportato, riferendomi ad una testimonianza diretta ed inoppugnabile, tanto autorevole quanto insospettabile e che ha condotto ad una svolta clamorosa la vita di chi ne è stato latore. Forse è proprio questa svolta che ha catalizzato l’astio ed il rancore di quelli che ora sono così accaniti nel denigrare quel colosso di santità che è (perché ricordiamoci che ora egli è, vivo, nella Vita del suo Redentore) SS Pio XII. Mi riferisco a quella, messa per iscritto in un suo libro, del Rabbino Capo di Roma, Israel Zolli (italianizzazione di Zoller), nato nella religione ebraica, ma onesto di mente e libero di spirito (e non alludo ad alcuna affiliazione a congreghe o fratellanze). Egli, attirato progressivamente sia dalla Verità insita nell’Unica Vera Religione Cattolica, sia dalla pietà mostrata da quell’illustre Papa che salvò tanti suoi correligionari (dopo che lui stesso, Zolli, fallì nel medesimo intento – anche a causa della superficialità di chi fra loro sottovalutò il pericolo e non volle farsi salvare – assistendo impotente alla cattura ed alla deportazione di tante persone da lui ben conosciute ed amate), infine volle convertirsi prendendo il nome di Eugenio Pio. Anche al giorno d’oggi i suddetti nemmeno lo nominano per cancellarne la memoria; con ciò si rendono uguali a quelli che, dopo la Crocefissione, hanno lapidato Stefano e fatto decapitare Paolo (il quale, misteri della Grazia Divina, era stato proprio uno dei promotori della lapidazione ed è poi diventato una delle due Colonne: ecco perché non possiamo essere antisemiti, MAI!). Ci si può così rendere conto che la pena di morte (almeno quella civile e morale, se non quella materiale) per i neoconvertiti al cristianesimo non la applicano solo quelli che oggi tagliano teste e bruciano vivi i bambini, ma anche coloro che vigliaccamente si accaniscono sulla memoria e la reputazione di chi denigrano dopo che non c’è più (Golda Meir non era fra questi). In quanto alla Shoah, ne ho il massimo rispetto, soprattutto per tutte le sofferenze di quei poveracci che ne hanno pagato il prezzo, ma sarò lieto di celebrarne la memoria per ogni singola persona quando si farà altrettanta memoria anche da parte di Ebrei e Laici per le tante altre Shoah che ci sono state prima e dopo ed a cui non sono estranei. Penso, almeno in epoca moderna, alla Vandea, primo genocidio e frutto avvelenato (di tanti) della Rivoluzione che, come del resto accade oggi, considerò degni di diritti solo quelli della propria parte [Sig. Laporta, non possiamo considerarla Madre dei diritti civili di oggigiorno, che invece nascono dal Vangelo – dalle neglette Radici Cristiane Europee, Nemesi per cui l’Europa sta morendo. Quivi essa mostrò per prima la vera radice di intolleranza e fanatismo ideologico di cui si componeva. casomai è matrigna dei diritti ignobili che si sostengono ora nell’agone della nostra morente società]. E che dire degli Armeni ancora non riconosciuti, oggi degli Yazidi in Siria ed Iraq passando attraverso al brigantaggio nel nostro Meridione, ipocrita mistificazione dei Piemontesi vincitori che indelebilmente sporca con le rapine e gli eccidi il nostro Risorgimento. E cosa si prepara per i Curdi? I morti sono tutti uguali, giù il cappello davanti a tutti.
Condivido ma non ho negato il ruolo centrale del Cristianesimo. Ho infatti scritto:”è Erode che intende cancellare la Rivoluzione francese, quella sovietica, quella cinese, la socialdemocrazia, le libertà civili e, più d’ogni altra cosa, il Cristianesimo, la Fede che – a dispetto di pontefici indegni, vescovi simoniaci e sporcaccioni, chierici codardi – ha marcato i limiti della libertà dell’uomo.”
Un articolo di grande forza che rompe il muro del conformismo e chiarisce le idee su un periodo confuso e tragico.
Non potendo sapere con esattezza come sono andate le cose, perché mi mancano i mezzi di approfondimento, e raffrontando quei momenti con quanto si vede in opera ai giorni nostri sembra di poter dire che l’articolo è molto verosimile.
Complimenti Piero!
Grazie. Da tempo mi chiedo perché taluni ebrei, negando la verità su Pio XII, facciano male innanzi tutto a se stessi.