La Presidenza del Consiglio dei ministri ha annullato il premio di efficienza aziendale della Consob, fissato nel 2012 al 3% della retribuzione annua lorda. L’Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni (AGDP) plaude l’iniziativa del governo: «La scelta del Governo è eticamente corretta e condivisile – afferma il presidente Pompeo Savarino – La Pubblica Amministrazione è un’unica famiglia e non ci possono essere figli e figliastri soprattutto se si pensa che le retribuzioni dei dipendenti pubblici sono congelate per il triennio 2011-2013 e bloccate anche per i prossimi anni”.
“Si tratta di una decisione sacrosanta – aggiunge il presidente Codacons, Carlo Rienzi – In un periodo di crisi economica e spending review in cui vengono richiesti enormi sacrifici agli italiani, anche le Autorità come la Consob devono fare la propria parte”.
Sul sito Codacons ricordano che i motivi che spingono l’associazione a chiedere la bocciatura di qualsiasi bonus in favore della Consob, concernono anche il comportamneto di Consob di fronte ai crac finanziari come nel caso di Parmalat, dei bond argentini, di Cirio, ecc.
«Quando siamo scesi in piazza protestando davanti la sede della Consob, chiedendo una maggior tutela nei confronti dei risparmiatori beffati dai crac» dice Codacons «l’ente non ha fornito alcuna risposta concreta, né ha mai messo in atto misure efficienti a sostegno degli investitori – spiega il Codacons – Se la Consob quindi presenterà ricorso contro la decisione della Presidenza del Consiglio, interverremo al Tar contrastando con ogni mezzo la concessione di bonus all’Autorità».
Già, come non condividere tali prese di posizione? Eppure c’è qualcosa che non torna. Solo alcuni giorni fa avevamo additato infatti (vds. “Una sconcezza senza giustificazioni“) la spartizione di un analogo e ben più consistente premio di efficienza, pari a 232milioni, agguantati da e spartiti fra i dipendenti del ministero dell’Economia, secondo le cifre riportate da questa tabella.
Occorre sottolineare che le somme “medie”, riportate nell’ultima colonna della taabella, non rendono giustizia alla realtà. La gran parte dei dipendenti del MEF infatti intasca cifre ben al di sotto della media, mentre i dirigenti di prima fascia mettono in tasca decine, taluni centinaia di migliaia di euro.
Com’è possibile che la guardinga Associazione Classi Dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni, ai cui vertici vi sono alti funzionari parlamentari, non si sia accorta dello sconcio al MEF, mentre abbia notato solo quello alla CONSOB? Come mai Codacons è stata altrettanto distratta?