Che cosa è la Russia per l’Italia e per l’Occidente? Perché il nostro interscambio con Mosca è abbattuto d’un quarto e le esportazioni dimezzate nei settori più profittevoli, grazie alle sanzioni e alla crisi economica, pilotata contro Mosca?
Tale ostilità verso la Russia non ci fu neppure durante la Guerra fredda, nonostante la minaccia militare, quando gli scambi segnarono la fortuna economica dell’Occidente e quella personale di sedicenti comunisti, fiancheggiatori oggi delle politiche di rapina verso Mosca.
[cryout-pullquote align=”left” textalign=”justify” width=”33%”]Pubblicato con diverso titolo su La Verità il 3 Ottobre 2018[/cryout-pullquote]
La Verità spiegò che cosa accadde fra NATO e Russia, prima e dopo la caduta del Muro. È incomprensibile la criminale ipocrisia – dopo trent’anni – mentre il mondo è pericolante, con cui si cerca di riportare la Russia al collasso, per appropriarsi delle sue ricchezze.
Repubblica ha pubblicato “L’Occidente Sta Sparendo” di Timothy Garton Ash, prof di Studi Europei a Oxford. Per capirci, costui è un altro che sputacchia sul computer con cui lavora: «Internet è la più grossa fogna della storia umana», tuona e poi spaccia on line i suoi prodotti, così obbligandoci a dargli ragione.
Nel suo articolo ce l’ha, neanche a dirlo, con Donald Trump, “immondizia”.
«Donald Trump può essere peggio di così? Yes he can». Poi accusa The Donald di «preferire autocrati e dittatori, come Putin e Kim Jong-un», concludendo che «Trump è terribile, ma è tanto sintomo che causa» pare di sentire Walter Veltroni «Il problema della divergenza transatlantica era presente prima di Trump, ha cause più profonde e resterà dopo Trump.» Chiude vaticinando senza spiegare nulla: «L’Occidente transatlantico è un corpo possente, muscoloso – ma con la mente svagata, il cuore debole e l’anima divisa». Il prof evita la domanda più banale per un analista e per uno studioso: «Perché?». Proviamo noi a rispondere.
A Trump non si perdona il tentativo di relazioni pacifiche con la Russia. Negli ultimi mesi ha dovuto cedere, radicalizzandosi contro Mosca, per tenere a bada le vipere di Washington.
Garton Ash, professore di Studi Europei, piagnucola sulla perduta solidarietà atlantica. Il prof di Studi Europei dimentica che cosa siano i Bush, i Clinton e soprattutto l’amato Obama – ciascuno dei quali, negli otto anni di mandato a mano armata, fece più morti che Augusto Pinochet in venticinque; ciascuno dei quali s’avvalse dei premier britannici, finché non fu chiaro che si andava verso un’Europa a guida franco prussiana, con la Gran Bretagna aggiogata alla corazzata Merkel. Rimane da capire come possa Garton Ash auspicare un azzeramento della Brexit, senza vivisezionare questo nodo nei rapporti fra Londra e Bruxelles. Eppure il prof di Studi Europei dovrebbe ricordare che ci fu un tentativo di estendere la solidarietà atlantica, dandole un futuro.
Silvio Berlusconi il 28 maggio 2002 dette vita al Consiglio NATO-Russia. Era davvero una bella creatura. Poteva cambiare le sorti dell’Occidente. L’iniziativa costò a Berlusconi l’ostilità di Londra e di Oxford. Non le dettero il tempo di crescere, mentre George Bush jr. otteneva dal Congresso l’autorizzazione ad attaccare l’Iraq, indifferente alla contrarietà di Putin.
Bush chiese pure la benedizione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Gli fu negata. Bush ordinò di procedere. La guerra è una rapina: se la vittima designata resiste è una rapina a mano armata. Dopo un ultimatum da strozzini a Saddam Hussein – doveva andar via, lasciando i pozzi petroliferi iraqeni al petroliere Bush – la coalizione anglo americana attaccò Baghdad il 20 Marzo 2003. Non fu chiesto il parere del Consiglio NATO-Russia.
Berlusconi s’accodò. I nostri servizi quasi segreti sparsero bufale sulle armi di distruzione di massa di Saddam. Il generale Colin Powell alle Nazioni Unite ostentava le provettine di vetro da piccolo chimico, a suo dire prova inconfutabile dell’arsenale di Saddam. Ridicolo prima che tragico e disastroso. La solidarietà atlantica – già traballante per le rapine politico militari della riunificazione tedesca – andò a farsi benedire, per arraffare il petrolio iracheno. Putin trasse le conseguenze e prese misure da par suo.
Stendiamo un velo di pietà sulle stupidaggini e sulle omissioni – prima, durante e dopo la guerra di rapina all’Iraq – di Oxford e di altri pensatoi cosiddetti strategici.
D’altronde il prof Garton Ash ignora la differenza fra gli Stati Uniti di Bush, Clinton e Obama rispetto a quelli del 1947, del piano di George Marshal. L’America avrebbe aiutato tanto più generosamente i paesi europei quanto più essi fossero stati capaci di seppellire le loro divergenze; purché l’Europa ispirasse la sua politica alla dottrina americana: democrazia, libertà dei traffici, progressiva integrazione delle economie. Nacque così una nuova civiltà.
Che cosa hanno offerto Bush, Clinton e Obama alla Russia, alla Iugoslavia, alla Grecia e all’Italia? La sottomissione a Francia e Germania, come La Verità spiegò a suo tempo. Siamo cioè tornati a prima del 1945.
Il prof Garton Ash sostiene che Trump fa di Putin un nemico e lascia mano libera alla Cina. È invece quanto hanno fatto i predecessori di The Donald; lo dicono i fatti. Il falso non è falsificabile, altrimenti sarebbe vero. Il piano Marshall dette benessere, sicurezza e coesione sociale. Bush, Clinton e Obama spargono miseria, guerre e un modello socio culturale che non sta in piedi, che distrugge i rapporti in fabbrica, nella famiglia, nella società. È un modello gradito ad Asia Argento e a Roberto Saviano, a Bergoglio e a Garton Ash; è gradito ma non sta in piedi. Nel frattempo la Cina ha avuto mano libera con lo schiavismo, la frode, la concorrenza sleale, fiancheggiata da Francia e Germania nello sfruttamento dell’Africa.
Donald Reagan e Giovanni Paolo II agirono di conserva per indurre la Russia alla resa.
Bush, Clinton e Obama coi complici francesi e tedeschi, grazie a Bergoglio, consentono alla Cina di sottomettere i cattolici, unico baluardo contro lo sfruttamento di Pechino.
Giovanni Paolo II oppose la Croce alla falce e martello sovietica, passando alla storia senza sparare un colpo.
Bergoglio abbassa la Croce davanti alla falce e martello cinese, portando noi verso la guerra e se stesso verso l’infamia.
L’Occidente rischierebbe di scomparire? Sì, per il malaffare e la sottomissione della Chiesa all’Impero. Epperò la Russia rimane in piedi. È il caposaldo del cristianesimo e dei valori occidentali, un meraviglioso paradosso della storia. Si rassegni quindi, il prof Garton Ash, se l’Occidente scomparisse, la responsabilità sarebbe tutta dei cicisbei di Oxford e dei loro idoli. La Russia giova invece all’Occidente e giova a Trump. Non c’è dunque motivo di pessimismo. L’Occidente non sta scomparendo; semmai sono gli imbroglioni della politica e i prof single malt ad avere il fiato corto, a Oxford come a Bruxelles, in piazza san Pietro come in piazza del Popolo, dopo tutto.
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#facciamoci Ortodossi.
il mio 8 x mille è per gli ortodossi
anche il mio, ultimamente.