Il 6 febbraio scrissi nell’ultima riga dell’articolo “La Battaglia per il Quirinale (2)”, :«facciamo una scommessa coi lettori: i marò dall’India torneranno una settimana circa prima del 24 febbraio».
Ho sbagliato: l’improntitudine di questi cialtroni al governo fa sì che lo show si svolga nei due giorni precedenti l’apertura dei seggi. Il motivo ufficiale: “per consentire loro di votare”. Una volgare menzogna, considerato che i seggi all’estero, presso le ambasciate, persino presso quella di Nuova Dheli sono istituiti da molti anni.
In realtà nulla impediva al ministero degli esteri italiano che l’India lasciasse i due marò in libertà provvisoria in Italia fino all’inizio del processo. Tutti gli espletamenti pre processuali sono esauriti ed è provato dai fatti che l’India si fidava dell’impegno italiano di riportare i marò al termine della libertà provvisoria.
Sarebbe stato pertanto ovvio chiedere che i due marò rimanessero in Italia ben oltre la prima settimana di gennaio.
Li hanno invece riportati in India, dopo il periodo natalizio, lasciandoveli per un altro mese e mezzo, lontani dalla famiglia. Perché? Lo scopo oggi è chiarissimo: riportarli in Italia nel momento più caldo della campagna elettorale, per pavoneggiarsi davanti alle telecamere e farsene un merito sulla pelle dei due militari.
Se essi fossero rimasti ininterrottamente in Italia fin dal perido natalizio questa lercia sceneggiata ad uso di propaganda elettorale sarebbe stata impossibile.
Insoma, l’incapacità di questo governo ha causato l’illegittimo arresto dei due marò; questo non impedisce al capo dello stesso governo di cercare uno spot elettorale a suo vantaggio e sulla pelle dei due militari.
Il generale Domenico Rossi, ex presidente del Cocer e platonico spettatore della vicenda chiede il voto ai militari per sé nella lista di Mario Monti.
I militari che leggono questa pagina sono pregati di farla circolare fra tutti i conoscenti.
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Mi sembra un ben misero mezzo propagandistico il viaggio di rientro a termine, per votare (cosa diversa da se fossero rientrati liberi).
Nessuno se li è filati più di tanto (risalto della notizia: zero – nenche un “plastico” da Vespa) e il fatto che poi si debba comunque rientrare in India non mi pare proprio cosa di cui farsene vanto.
Questa vicenda registra solo lo squallido e cialtronesco agire di un manipolo di mendecatti della polestera.
Gli amerikani non si fanno processare all’estero nenche quando fanno fuori, per divertimento, un po di turisti in funivia. Noi siamo insuperabili nell’ottenere “permessi premio”.
Li assolveranno per buona condotta!
Ma come C….. si fa a tornare indietro……!?
Se si rifiutassero di tornare, l’India chiederebbe l’estradizione?
E magari i nostri geniacci, pur non riconoscendo il diritto dell’india a processarli (questa è la tesi della difesa) accorderebbero l’estradizione?
Che Dio ci perdoni!
va bene cosi. meglio assecondarli se no quelli fanno lo scalpo ai due marò
Sei proprio inaffidabile, Laporta!
E’ ora di finirla . Tiriamo fuori gli attributi e non facciamo più rientrare in India i due marò .