Most Blessed Father, it is no longer time for words; even prayer must at some point translate into action, and this duty is yours, Your Holiness, and no one else’s. One hundred thousand brothers in the Iraqi desert, innocent lambs, assassinated by ravenous wolves await the shepherd to save them and drive away the demons that besiege them. Holiness, the Holy Word from the window is not enough any more, nor the silence, and even less the appeals to the Muslim brethren. None of these is any longer sufficient because rivers of blood are flowing and the voice if the Church goes unheeded where these human beings are dying, just as in the schools, in our parliaments, in homes, in workplaces, in all those numberless places in the world from which the Crucifix has been driven away just like the herd of sheep today scattered in the Iraqi desert. Just as Leo the Great did not hesitate to confront Attila the Hun head on and save Rome, just as John Paul II would not have hesitated to go to Warsaw to stop the tanks and saved the world with this mere proposition, now it’s Francis’ turn to follow the path of the Predecessors, to bring back home the Iraqi brethren and lead history back toward Christ the Redeemer. We can wait no longer, nor does it seem appropriate to send a Cardinal, albeit of high rank, as if this were a simple diplomatic question. One hundred thousand sheeps and all of the Church await their shepherd, they await Francis, Your Holiness.
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Beatissimo Padre, non è più tempo di parole; anche la preghiera deve tradursi in azione e tale dovere è di Vostra Santità, di nessun altro. Centomila fratelli nel deserto dell’Iraq, agnelli innocenti, assassinati da lupi famelici, aspettano un pastore che li salvi e scacci i demoni che li assediano. Non basta più, Santità, la santa Parola dalla finestra, né il silenzio, tanto meno le esortazioni ai fratelli mussulmani. Nulla di tutto questo è più sufficiente perché il sangue scorre a fiumi e la voce della Chiesa è inascoltata lì dove si muore, come pure nelle scuole, nei nostri parlamenti, nelle case, nei luoghi di lavoro, in tutti gli innumerevoli angoli del mondo dai quali il Crocifisso è cacciato come il gregge oggi disperso nel deserto. Come Leone Magno non esitò a fronteggiare Attila e salvò Roma, come Giovanni Paolo II non avrebbe esitato a recarsi a Varsavia per fermare i carri armati e con questo mero proposito salvò il mondo, ora tocca a Francesco seguire la strada dei Predecessori, per riportare a casa i fratelli iraqeni e ricondurre la storia verso Cristo redentore. Non possiamo più attendere, né pare appropriato mandare un cardinale, sia pure di vaglia, come fosse un’ordinaria questione diplomatica. Centomila pecore e tutta la Chiesa aspettano il loro pastore, attendono Francesco, Santità.
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papa Francesco parla di pace, ma ignora il rischio delle armi atomiche equivalenti a 5 miliardi di tonnellate alto esplosivo — i suoi discorsi sono irrilevanti
Il punto è qui: un papa dai discorsi irrilevanti è pericoloso
per capire meglio,basta leggere la “nostra aetate”.lì si capisce la mollezza odierna quale origine ha.
La ringrazio; credo tuttavia convenga stare sui fatti correnti – lo ripeto a me stesso innanzi tutto – al fine di dare un segnale captabile dai più.