Il Calvario di BXVI – Non Praevalebunt (4)

benedetto«7 miliardi di euro, è il patrimonio nelle casse dello IOR», lo assicura il prelato che abbiamo incontrato giovedì sera, in una cittadina pugliese molto nota, dove la presenza d’un religioso non desta attenzione.

Non mi pare una gran cifra. Mi aspetterei di più.

«È abbastanza  da destare troppi appetiti».

Gli appetiti di chi?

«Inglesi, francesi e tedeschi. Quest’ultimi hanno piazzato un ottimo colpo portando l’industria pesante tedesca ai vertici dello IOR» (vds.3^ puntata)

E gli americani?

«A Obama,  alla Clinton e alle loro cerchie interessa soprattutto la sottomissione della Chiesa»

Il rafforzamento della presenza tedesca può arginare la penetrazione statunitense, non crede?

«La Chiesa non è una holding  nella quale  si devono fare o contrastare politiche di influenza. Il problema oggi è proprio questo: l’immagine della Sposa di Cristo è stata lordata da un governo approssimativo».

Chi ha voluto un tedesco ai vertici dello IOR, il tedesco Ratzinger?

«È stata una trattativa, frenetica nei giorni precedenti, fra Bertone e la Conferenza episcopale tedesca, la quale ha imposto la scelta a Bertone, che non ha potuto dire di no».

Perché?

«Il suo candidato era impresentabile, un finanziere svizzero, molto, ma molto noto in Sicilia, diciamo così».

Una scelta sventata, quella di Bertone?

«Più che sventata, insostenibile e quindi inspiegabile in un tale frangente. Il cardinale segretario di stato ha ancora una volta dimostrato, se ve ne fosse stato bisogno, che i suoi criteri di giudizio nuocciono gravemente alla Chiesa prima che a lui stesso».

Dopo tutto, con un risultato così rapido dopo l’annuncio dell’abdicazione, la nomina del nuovo presidente dello IOR è comunque un successo che rafforza la posizione di Bertone.

«Lei crede? Questa scelta indebolisce Bertone ma soprattutto il Vaticano. Ernst von Freyberg non è un professionista indipendente. Egli rappresenta il cuore degli interessi tedeschi, industriali e finanziari. La sua nomina prima del conclave è una dimostrazione muscolare dell’episcopato tedesco nelle cui fila in troppi soffrono di sindrome germano centrica, al pari di Frau Merkel. Sarà uno dei problemi più rilevanti nell’agenda del prossimo pontefice».

Chi sarà?

«Lo decideranno lassù»  sorride  «io le posso dire chi non sarà eletto…»

Non vedo l’ora di saperlo.

«Non sarà alcuno dei cardinali cari a Bertone perché il suo peso nel Collegio cardinalizio era insignificante anche prima dei due concistori voluti in un solo anno dal Pontefice, due concistori che danno energia a una possibile candidatura non europea».

La decisione di abdicare non è quindi degli ultimi mesi, come si lascia intendere.

«Una decisione lunga, sofferta che il papa ha assunto dopo aver preparato il terreno per una successione ben ordinata. È stato un colpo geniale. Se egli avesse atteso la naturale conclusione del suo pontificato, le pressioni sul collegio cardinalizio sarebbero state laceranti. La sua uscita di scena e l’anticipazione del conclave  non lasciano sufficiente tempo ai nemici della Chiesa per organizzarsi».

Che cosa ha sgomberato il campo dalle residue indecisioni del pontefice?

«Il Vatileaks a mio avviso è stato determinante per rendersi conto che chi avrebbe dovuto tutelarlo – a cominciare dal sistema di comunicazione del Vaticano – non sapeva o non voleva farlo, mentre la virulenta mobilitazione dei media internazionali tradiva una regia internazionale, dietro la quale operano forze oscure ma a noi ben note».

Io ho additato le cerchie dei Chicago boys, (vedi gli ambiti nei quali si è formato Hussein Barak Obama,  oggi rafforzati da un impegno diretto della finanza internazionale.

«Sa, è inutile preoccuparsi  di costoro, che tuttavia hanno manforte da taluni anche in Europa e nel Vicino oriente. Li vedremo agitarsi durante l’imminente conclave, anzi già sono all’opera in maniera alquanto scomposta, com’è accaduto per il cardinale Mahony»

Il problema della pedofilia però è reale.

«Solo un’infima percentuale delle accuse si sono rivelate fondate, in un paese come gli Usa dove le law firm sollecitano milioni di famiglie a fare causa purché i figli abbiano frequentato una parrocchia. Mahony segnalò tutto tempestivamente, come ben sanno i suoi detrattori».

I provvedimenti?

«Adeguati alla reale portata del problema, non però abbastanza adeguati alla grancassa massmediatica. L’inadeguatezza di papa Benedetto e, in parte, del suo predecessore fu sottovalutare i nemici che, specialmente a Washington e Londra, spargono menzogne così come oggi spacciano un mito  fallace come la “primavera mussulmana”».

Anche lei sembra propendere per un complotto.

«È  in corso una guerra, che è ben più e meglio organizzato di un complotto, una guerra per impedire alla Chiesa cattolica di difendere la dignità dell’uomo, della vita e della famiglia. Un bambino, un’adolescente, un giovane, una donna che non abbiano una famiglia ben strutturata alle spalle, coi suoi valori forti e secolari, sono destinati a diventare oggetto del potere sotto molteplici forme – giocattolo sessuale, lavoratore sfruttato, prostituto o prostituta, cavia, consumatore compulsivo – marionette nelle mani di una bestia che si perpetua da secoli sotto molteplici forme, a dispetto di rivoluzioni, conquiste sociali e apparenti maturazioni culturali. Alla fine di tutto, la Chiesa è l’unico vero baluardo contro la ciclica rivincita del male».

Anche le vicende dello IOR sono in questo quadro?

«Certamente. Non si scandalizzi se le dico che papa Benedetto è un grandissimo pontefice, un uomo di profondissima fede, ma inadatto alle azioni pratiche di governo. Il cardinale Bertone avrebbe dovuto comprendere in tempo che un vecchio di settantotto anni non può fare da primo ministro a un papa ultra ottuagenario, specialmente nel tempo presente. Ha prevalso invece la vanità e questo fa commettere errori marchiani perché ci si sopravvaluta mentre si sottovalutano le insidie del contorno».

Può  confermarmi quanto ho scritto circa i rapporti tra il papa e Ettore Gotti Tedeschi, in particolare quanto accadde a Milano la sera del 3 giugno?

«Assolutamente sì, è un fatto ben noto»

E com’è possibile che il papa abbia sottoscritto l’estromissione di Gotti Tedeschi dallo IOR?

«Non l’ha sottoscritta, infatti»

Ho capito bene?

«Certo. Esistono soltanto una serie di documenti,  tecnicamente dei verbali di udienza, sottoscritti unicamente da Bertone, coi quali egli certifica di volta in volta l’assenso del pontefice ai fatti compiuti dal suo cardinale segretario di stato».

In questo caso però farebbe fede il verbale della Commissione dei cardinali.

«La commissione non si è mai riunita. La verità affiorerà dopo il prossimo conclave».

Come sarà il prossimo conclave?

«Mi auguro brevissimo. Temo tuttavia che sarà lungo e aspro, forse persino segnato da fughe maliziose di notizie, se teniamo conto della vulnerabilità dimostrata dal sistema interno di sicurezza e delle sinistre manovre già avvertibili intorno al sacro collegio. C’è una volontà sacrilega di piegare il Sacro Soglio alle mire dei circoli finanziari internazionali».

Che cosa si deve fare?

«Basta la consueta medicina, la preghiera, ma in dosi più massicce del solito».

Non praevalebunt, dunque…

«Certo, ma non posiamo sapere per quali vie accadrà».

 

Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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10 risposte a Il Calvario di BXVI – Non Praevalebunt (4)

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  2. massimo trevia scrive:

    io sono convinto,come molti,che il Papa,forse,inizialmente non aveva inquadrato bene il progetto di Monti e c.,ma poi
    abbia scelto di dimettersi per fare venire alla luce i progetti di questi poteri forti,perchè essi si smascherino da soli!non è fuggito!
    massimo Trevia.alassio.

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  4. combi42 scrive:

    Gentile Piero,
    condivido la Sua analisi, per quanto io non disponga di elementi documentali. Sono certo che, come in tutti i contesti umani, anche quelli più illuminati e pregiati, non possono che convivere, entrambe le anime della natura: la materiale e la spirituale.
    La presenza dell’una certifica l’esistenza dell’altra.
    E’ su tale base logica che mi permetto comunque un intervento. Per converso dunque, se mancasse l’una anima anche l’altra mancherebbe (è matematico, non c’è bisogno di consultare atti e documenti). Es: v=sxt (vale nel mondo alla nostra portata sperimentale ma vale anche nell’universo più remoto. Non saremmo mai andati sulla luna se non fosse così).
    Basterebbe questo allora per certificare l’esistenza di Dio, senza il quale la Chiesa non sarebbe mai esistita.
    In sintesi condivido e mi associo alle Sue conclusioni. Direi che, giudicare la CHIESA senza differenziare la Sua sfera d’influenze, Spirituali da quelle Materiali, o è banale o è subdolamente interessato (cioè rivolto ad affermare pericolose finalità proprio quelle da Lei riportate ma forse anche altre peggiori).
    La riduzione di capacità da parte della Chiesa di parlare alle coscienze, di concentrare le anime in un unico corpo protettivo è direttamente proprorzionale alla necessità di talune odiose, spesso criminali organizzazioni di allargare il bacino di utenza utile al proliferare dei propri loschi affari, spesso in disprezzo della stessa vita umana.
    Grazie del Suo bello e confortante articolo, lo diffonderò certamente.

    Grazie anche dell’opportunità di intervenire.

    F.to: Francesco BRUNO.

  5. gemini24 scrive:

    Articoli veramente preziosi. Nel condurre la propria battaglia contro il multipolarismo incipiente, gli Stati Uniti di Obama sentono l’assoluto bisogno di ridurre il più possibile i margini di autonomia innanzitutto dei propri amici vassalli e delle istituzioni più autonome, ancor più che contrastare i propri rivali. La Chiesa potrà mantenere con successo la propria autonomia nella misura in cui riuscirà a trovare sponde valide e sostegno anche in aree distanti dall’influsso occidentale sempre che queste non includano tra i compromessi necessari a sostenere il peso dell’avversario proprio il sacrificio di quest’ultima. La piega degli avvenimenti lascia, invece, presagire il peggio. La sponsorizzazione del Governo Monti in Italia, la sconfessione e ritrattazione del vescovo di Tripoli Martinelli, il silenzio sulla natura del conflitto in Siria sono gravi indizi di un grave scivolamento. L’eventuale sconfitta elettorale della lista Monti potrebbe portare addirittura al ridimensionamento del proprio ruolo sia pure subalterno. L’occasione per un ribaltamento delle gerarchie oppure il fattore che rischia di omologare la condizione della Chiesa Cattolica all’attuale condizione dell’Italia.

  6. Franco D. scrive:

    Mi associo a Buffagni nel complimentarmi con il Sig. Laporta per l’ottimo lavoro che ci permette di essere informati e crescere grazie alla riflessione che stimola in tutti noi. Anche se purtroppo, penso, siamo sempre troppo, troppo pochi, almeno in base a quanto io possa percepire stando tra la gente. Tuttavia possiamo essere solo fiduciosi, prima o poi la piovra malefica con la testa oltre atlantico e i suoi tentacoli che vorrebbero arrivare a strangolare chiunque solo aspirasse ad un minimo di indipendenza e auto determinazione, si indebolirà; ho la sensazione che anch’essa, seppur dall’alto della sua potenza, inizi a dare segni di confusione.
    Buona giornata.

  7. oscar scrive:

    Quanto putridume!
    Provo un sentimento di pena per BXVI, ma non credo si possa essere troppo indulgenti.
    Il nostro prelato dice che è uomo di fede. E’ solo questo?
    Con tutto quello che è accaduto sul territorio di Pietro in questi ultimi anni mi sarei aspettato qualcosa di più. Vorrei vedere che non fosse stato uomo di fede …
    Lui, sempre contro il relativismo, ha di fatto relativizzato e secolarizzato il soglio.
    Rimane la vicenda umana, …troppo umana.

    • Piero Laporta scrive:

      Non confondere la vittima col carnefice e, soprattutto, non scaricare sulla vittima le responsabilità del carnefice. BXVI non è un dittatore, a dispetto del potere assoluto conferitogli. Chi doveva sostenerlo lo ha invece tradito.

  8. Roberto Buffagni scrive:

    Mille grazie al nostro padron di casa per questo puntuale e prezioso lavoro di informazione.

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