l’Unità, giornale di Obama

fasciol’Unità, quotidiano fondato da Antonio Gramsci, una volta di più è gazzetta di Hussein Barak Obama, oggi a proposito della questione Ukraina, come ieri ignorando le radici statunitensi della crisi finanziaria che distrugge la nostra economia oppure spargendo cortine di fumo sulle reali cause della cosiddetta “primavera mussulmana”.

La versione on line della gazzetta telecomandata titola “Kiev: «Invasione armata. Soldati e aerei russi»” e prosegue con un’articolessa genuflessa a Obama, senza vergogna e con la lingua fuori in attesa della carezza del padrone.

È un fatto che la fedele linea filo obamiana si trascini dal 2008, coi sedicenti progressisti dediti alla più cieca obbedienza alla Casa Bianca.

“La storia è maestra di vita”, riconosceva Gramsci, tuttavia aggiungendo “ma non ha scolari”. Forse non è del tutto vero, se tutti ma proprio tutti gli ex dirigenti del Partito Comunista Italiano la lezione per stare al potere l’anno imparata, eccome: cambiare casacca col vento che tira. Così come il più vecchio di loro ha fatto sin da quanto aveva vent’anni, fascista ma chissà come sfuggito al fronte, poi monarchico quando si profilava il ritorno del bordello Savoia grazie agli alleati, comunista quando fu chiaro che alle Botteghe Oscure si rifugiavano tutti i più ricattabili; infine filoamericano in sordina mentre ammazzavano Aldo Moro; da ultimo  filoamericano a tutto tondo. Ma gli americani hanno intanto cambiato cavallo e non vedono l’ora di toglierselo di torno. E in questo sentimento siamo loro solidali, sebbene non vogliano comprendere che proprio scegliendosi tali compagnucci di strada si sono resi indegni e vanno diritti alla malora. E’ un errore che hanno compiuto innumerevoli volte, facendo dispetti alla signora maestra della Storia, la quale gentilmente e a tempo debito presenterà il conto.  

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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4 risposte a l’Unità, giornale di Obama

  1. Ferdinando Travisan scrive:

    Gramsci, Togliatti, Longo, Pajetta si rivolteranno nella tomba a vedere l'”Unità” che prende le parti degli U.S.A. contro la Russia (ma non più unione Sovietica).

    • Piero Laporta scrive:

      Ben più il povero Giuseppe Di Vittorio che visse poveramente e fu in grande segretario generale della Cgil. Ebbe un infarto per non abiurare la sua fede comunista e rivendicare il diritto di indignarsi per i carri armati a Budapest.

  2. Fedro scrive:

    Formidabile! Dieci righe, e tutto chiaro.

  3. oscar scrive:

    in effetti è davvero sconcertante vedere di quali emerite pippe si servano i nostri padroni per governarci. Tra Avvocati, Ingegneri, comunisti monarchici osannanti all’Operazione Barbarossa, proprietari di case a Montecarlo e consimili. Ma più sconcertante ancora è che un popolo di pecore non li ricacci nella cloaca da cui sono scaturiti: quella dei traditori prezzolati della comunità delle genti subalpine.

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