EXPO nel mirino? Attentato a Milano

Anni_di_piombo Attentato alla casa editrice Ritter di Milano alla vigilia di EXPO. Google oscura la notizia, come la Questura e il Viminale. Repubblica e ANSA la distorcono.

Pagina di Gogglenews alle 18 del 28 aprile 2015 clicca per ingrandire

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Alle 3.45 del 28 aprile la casa editrice milanese Ritter, in via Maiocchi, ha subito un attentato incendiario. I danni alla struttura, agli arredi, ai computer e ai libri sono valutati intorno ai 100mila euro. L’editrice Ritter è specializzata in Storia Militare, Fascismo e Nazionalsocialismo, Armi e Forze Speciali, Neofascismo, Ultras, Musica Alternativa ed Etnonazionalismo.
Nelle stesse ore sono state danneggiate la sede del sindacato UGL Sicurezza in Via Aosta e la sezione di Forza Nuova di Via Palmieri. Sono pure stati imbrattati i cartelli affissi per la commemorazione di Sergio Ramelli[1] del 29 aprile.
La notizia è stata diffusa con tempestività dall’Adn Kronos. Silenzio invece su Googlenews, così come sul sito della Questura di Milano e del ministero dell’Interno. Alle 18 il sito del comune di Milano dava “servizio non disponibile”.
Più grave, se possibile, è il comportamento di ANSA Lombardia e Repubblica. Quest’ultima ha titolato “No Expo, blitz della Digos a Milano: un arresto. Tre raid in città nella notte”, nascondendo la notizia sugli attentati nelle pieghe della cronaca di operazioni della Digos contro i “No Expo”. ANSA Lombardia ha lanciato la notizia dopo nove ore titolando “Danneggiata sede di Forza Nuova a Milano”, una disinformazione rozza e ingiustificabile. ANSA nazionale alle 18 non aveva ancora riportato nulla.
È inaccettabile che la questura milanese non abbia saputo prevenire queste lordure, è ancora più grave questa omertà, suscettibile di innalzare la tensione nel capoluogo lombardo e potenzialmente altrove.
Le vittime degli attentati e quanti sono loro contigui hanno motivo di sentirsi discriminati, di dirsi perseguitati, quindi giustificati nel rancore e in una eventuale reazione violenta.
I responsabili invece si sentiranno incoraggiati a ripetere, leggendola come un incoraggiamento l’omertà degli organi di informazione e, quel che è peggio, della sicurezza pubblica.
È dunque plausibile che la tensione si posa innalzare ulteriormente. E’ come se una forza oscura alligni a Milano, alla vigilia di EXPO, una rete analoga a quella mai dimenticata, che infettò la città negli anni di piombo. Oggi come allora vi è chi dietro lo scontro destra-sinistra cerca obiettivi non immediatamente percepibili dall’opinione pubblica. Non di meno l’esperienza insegna da molti anni che si persegue con tenacia l’obiettivo di mettere in ginocchio il paese. E’ grave ed è significativo che questo avvenga alla vigilia di EXPO e ancora più grave l’inerzia delle istituzioni e l’omertà della pubblica informazione. 
[cryout-pullquote align=”centre” textalign=”left” width=”33%”]leggi pure
Mattarella la Retorica e l’Odio[/cryout-pullquote]Questo accade dopo le celebrazioni del 25 Aprile, caratterizzate da un settarismo politico di cui l’Italia non sentiva alcuna necessità e Milano ancor meno. Gli eversori responsabili degli attentati milanesi si sono sentiti incoraggiati dalle irresponsabili parole di quanti, per celebrare la Resistenza nel 2015, hanno usato parole che erano fuori luogo già negli anni ’70; parole dalle quali traspariva livore e persino odio contro quanti la pensano diversamente. Questo è il bel risultato del 25 Aprile. Tutti i protagonisti, dai più illustri ai facinorosi urlanti contro la Brigata Ebraica, ne possono andare fieri. Sarebbe opportuno che anche quanti sono su posizioni politiche opposte alle vittime dell’attentato esprimessero loro solidarietà perché, proprio come accadde durante gli anni di piombo, gli strateghi della tensione domani colpiranno a sinistra con la medesima disinvoltura con cui oggi hanno colpito a destra.

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[1] Militante del Fronte della Gioventù, il 13 marzo 1975 fu ucciso da estremisti di sinistra a colpi di chiave inglese. Morì dopo 48 giorni di agonia, il 29 aprile 1975.

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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Una risposta a EXPO nel mirino? Attentato a Milano

  1. Federico Dezzani scrive:

    Mattarella ha già dato forfait. Un bel botto e l’Italicum va giù liscio: magari ci fanno votare pure in emergenza nazionale per dare un tono patriottico al neonato regime.

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