Berlusconi, stupido innocente

gheddafi-bacia-berlusconiSilvio Berlusconi assolto. Piaccia o meno, deve andarsene. L’innocenza non immunizza da imbecillità e codardia.

La parabola politica e umana di Berlusconi è alla fine, inutile che s’illuda. Lo testimoniano la carta di identità, la biacca sulla faccia, la tintura sui radi capelli, cui inutilmente giustappone un ostentato giovanilismo, un’oramai inattendibile postura da capobranco. Quanto egli dice di voler fare, lo fa meglio Renzi, più giovane e più attendibile d’un vecchio impotente e ridicolo. Se non vuole lasciare un ricordo più grottesco di quanto già sia alle viste, faccia i bagagli al più presto. Non si preoccupi troppo di lasciare un cattivo ricordo nella storia d’Italia: è in così folta e adeguata compagnia da avere buone probabilità di mimetizzarsi ed essere dimenticato, se non si ostina sulla scena.
Pare che la sentenza della Cassazione alimenti le sue speranze per le prossime elezioni regionali: si disilluda, gli italiani non sono imbecilli quanto lui.
Non importa se abbia o meno fatto del lenocinio, importa che il capo del governo italiano trattasse direttamente con gente da trivio. Un innocente cretino che trascura gli interessi dello stato per queste vie non merita di amministrare neppure un condominio, altro che un partito o addirittura un governo.
Se pensa che la gente non abbia capito quanti danni ha procurato al paese per inconsistenza e per codardia, si disilluda, nulla gli sarà perdonato.
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Berlusconi, Fesso Incompreso[/cryout-pullquote]

Gli riconoscemmo a suo tempo il merito di aver tentato di coronare il sogno di Enrico Mattei, l’indipendenza energetica dell’Italia. La triplice alleanza con Bush e Putin fu un colpo di genio, che portò agli accordi fra Russia e NATO del 2000.
Trascurò tuttavia due dettagli importanti. Sul piano internazionale, una tale alleanza suscitò ostilità enormi e lui era l’anello debole, meno attrezzato di Bush e Putin, dunque il più facile da colpire. Non ebbe la sagacia di prevedere e prevenire i contraccolpi. Si circondò di ministri e alti dirigenti imbecilli quando non corrotti, facilitando il lavoro dei suoi nemici. Sul piano interno sottovalutò quanto la borghesia produttiva, specialmente quella lombarda, sia simile a lui: miope, codarda, pronta a saltare da un letto all’altro come da un’alleanza all’altra. Presumono sia questo il machiavellismo; è invece volgare inaffidabilità, com’egli sa bene.
Il colonnello Gheddafi d’altronde imparò tutto questo a sue spese. Osannato da Berlusconi come amico a settembre 2010; l’amico fedele lo bombardò, sbeffeggiò e lasciò in pasto ai lupi solo sei mesi dopo. Avrebbe dovuto far saltare il tavolo della NATO, Berlusconi, invece consentì che i cacciabombardieri francesi sorvolassero il territorio italiano senza neppure avvisarci mentre andavano a bombardare Gheddafi. A dare la misura del Maramaldo che è, mandò infine anche i nostri aerei a bombardare i nostri interessi nazionali. Se lo processassero per alto tradimento non vi sarebbe Cassazione a salvarlo.
Quel tradimento gli italiani non l’hanno dimenticato; Berlusconi è pronto a tradire chiunque, anche gli interessi primari del suo paese, pur di salvare se stesso.
Tutto perché una vacca americana muggì minacciosamente e Berlusconi, spacciatosi per toro, s’è svelato un vecchio somaro ragliante, stupido e inutilmente innocente.

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Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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19 risposte a Berlusconi, stupido innocente

  1. emilio Liverani scrive:

    Nell’attesa che il berlusca vada incontro alla naturale putrefazione, quali sono le alternative?

  2. Davide scrive:

    Berlusconi oramai ha fatto il suo tempo. La cosa gravissima, è che le cose non sono affatto cambiate anzi peggiorate. Abbiamo Renzi che è peggio di Berlusconi, e gli Italiani continuano a farsi prendere in giro. Qualcuno ha detto che il VERO problema di questo paese è la sua popolazione….Ha ragione

  3. Fedro scrive:

    Non inizio’ forse col tradimento di Bettino? Non furono forse le sue Reti a unirsi e ad ispirare il coro di Mani Pulite Sporchissime?

  4. Nic scrive:

    Di sicuro, Bettino, detto Bottino, non si sarebbe fatto sorvolare dai Rafale…

  5. fedor scrive:

    per restare nell’ambito del latinorum:

    Federico docet

    per cui

    amicus Pietro, sed magis amica veritas

  6. Sigmund scrive:

    Difficile non essere d’accordo, però un merito gli va riconosciuto.
    Se nel ’94 non fosse sceso in campo la “gioiosa macchina da guerra” avrebbe preso il potere già da allora e dubito che le cose sarebbero andate meglio di come sono andate, almeno abbiamo avuto qualche altro anno di libertà, anche se condizionata.
    Un politico degno di questo nome non può vivere alla giornata e girare con lo stormir delle fronde, deve avere un’idea chiara di quello che vuole fare e di dove vuole condurre il paese che gli si è affidato. Purtroppo questo è quello che è mancato: una visione del mondo coerente e razionale. Mr Berlusconi ha preferito tutelare i suoi interessi che non sempre hanno coinciso con quelli della Nazione e adesso si ritrova davanti qualcuno ancora più spregiudicato di lui che cerca di ottenere un potere assoluto per poter meglio servire chi lo ha aiutato a raggiungere il potere. Sembra di capire che il futuro non promette niente di buono.

    • Piero Laporta scrive:

      Se nel 1994 i DS fossero andati al governo, avremmo chiarito da subito la loro incapacità. Riconosco tutta via che “se” e “ma” non hanno casa in politica. Venti anni buttati, con la situazione che sappiamo, sono tuttavia un punto di arrivo poco soddisfacente. Che questo porti alla fine di Berl mi pare l’aspetto meno rilevante. Come disse di Gheddafi? Sic transit… chi di latinorum ferisce…

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  8. oscar scrive:

    Giustissimo! Renzi fa le stesse cose con il piglio di giovine di belle speranze e con la faccia tosta che si conviene.
    Adesso “il mandato” ce l’ha lui!
    Piero, credi veramente che fu un’alzata di genio il rapporto contestuale Putin Bush? Io ho sempre pensato che lui o chi per lui, in certe circostanze, può solo giocare il ruolo di vaso di coccio fra i due di ferro. Se fosse stato diversamente, non credi che avrebbe potuto comportarsi da statista nella vicenda Geddafi?
    Qualunque stupido si stava rendendo conto di cosa avrebbero prodotto, di lì a poco, le macerie libiche. Altro che statisti. La storia degli “statisti” nostrani ha sempre dimostrato che certa gente non ha intelligenza, non nutre sentimenti di amicizia ed è totalmente incapace di comprendere l’evoluzione delle cose.

    • Piero Laporta scrive:

      Fu un’alzata d’ingegno ma il giocatore non fu all’altezza. A poker puoi avere carte cattive ma occorrono faccia e carattere per bluffare. Puoi avere carte buone ma necessiti di sagacia e carattere per svelare il bluff altrui. Il carattere insomma fa la differenza. Egli si è svelato per quello che è: può mestare ma non ha né carattere né sagacia per reggere il gioco da lui stesso iniziato: un quaquaraqua, la cui innocenza è irrilevante.

  9. Enrico Ceotto scrive:

    Concordo appieno sul fatto che qualunque cosa Renzi la fa meglio di lui. Farebbe sicuramente meglio ad uscire dalla scena politica, anche se sono certo che il suo ego smisurato lo porterà a candidarsi nuovamente. Peggio per lui. Della sua predilezione per le Escort non mi scandalizzo più di tanto, sono fatti suoi. D’altra parte l’ex Direttore del Fondo Monetario Internazionale, il francese DSK, non era certo da meno. Certo, persone di quel livello dovrebbero sapere che frequentazioni di signore poco per bene prima o poi si scontano. Personalmente fui molto critico nei confronti della sua amicizia con il Colonnello Gheddafi, che il vecchio Giorgio Almirante definiva a ragione “un criminale nemico del popolo italiano”. Certo è che il suo rassegnarsi in modo supino alle volontà di Sarkozy lo ha reso, e ci ha reso come popolo intaliano, del tutto inaffidabili agli occhi dei libici. Questa è una circostanza di cui faremo bene a tenere conto in futuro, vista la instabilità della situazione in quel paese.

  10. Federico Dezzani scrive:

    Giusta l’analisi ma troppo facile accanirsi con un vecchio di 80 anni odiato da buona parte degli italiani.
    Il vero artefice del collasso italiano è Giorgio Napolitano e come tale sarà processato quando questo marcio sistema sarà abbattutto, forse da vivo ma più facile da morto
    Federico

    • Piero Laporta scrive:

      Contro i fatti non valgono gli argomenti, Federico. Non mi accanisco contro nessuno. Se fosse stato condannato avrei taciuto. Egli non può tuttavia sventolare quest’assoluzione per le ragioni che ho detto: è un fesso. Che poi abbia 80 anni, è un’aggravante, tanto più per essersi sottomesso a un ultraottuagenario che ha tutte le criminali responsabilità che vuoi ma non si è dimostrato fesso.

      • Federico Dezzani scrive:

        In questo marcio paese per “non essere fessi” è sufficiente chinare il capo ai potere di Washington e Londra, Napolitano a Draghi, due infami traditori, sono esempi sintomatici

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