Natale quasi coincide con Chanukkah, l’ebraica Festa delle Luci, nel ricordo della rivolta dei Maccabei. #EbreiCattolici #RadiciComuni
La comune radice dell’ebraismo e del cristianesimo è ben salda nelle gesta dei fratelli Maccabei, la cui vittoria sugli assiro-ellenici è all’origine della festa ebraica di Chanukkah.
La Bibbia[1] cattolica, introducendo il Primo Libro dei Maccabei, dice che esso: «…è fonte importante per la storia del giudaismo del II sec. a.C.; le vicende che esso narra coprono infatti un periodo che va dal 175, inizio del regno di Antioco Epìfane, al 134, data della morte di Simone Maccabeo. Si tratta di soli quaranta anni durante i quali assistiamo all’affermazione della famiglia dei Maccabei e allo stabilirsi della dinastia degli Asmonei. Il libro è costruito secondo uno schema chiaro e lineare, che comprende: una sezione introduttiva, contenente gli antefatti storici; una parte centrale, che racconta la storia di tre fratelli Maccabei, Giuda, Giònata e Simone; un epilogo. Il nome Maccabei, dato al libro, deriva dal soprannome “Maccabeo”, dato a Giuda, uno dei fratelli. Secondo la tradizione, tale soprannome significa “martello”, a indicare la potenza di chi lo porta; esso poi fu esteso a tutti i membri della famiglia.»
Per gli ebrei, Chanukkah ricorda la riconsacrazione (dedica) del nuovo altare nel Tempio di Gerusalemme dopo l’affrancamento dagli assiro-ellenici. Costoro avevano profanato il Tempio con le deità olimpiche volendole imporre agli ebrei, alcuni dei quali si erano lasciati corrompere, assoggettandosi al rifiuto della Legge (Torah) imposto da Antioco Epìfane col suo disegno di ellenizzazione della Giudea.
[cryout-pullquote align=”left” textalign=”justify” width=”28%”]articoli correlati
Il Santo Natale e le Maestrine
Non criminalizzi Israele? Guai!
Israele cambia cammello
Islam e Vaticano, la strana coppia[/cryout-pullquote]
Fu Mattatia, padre dei Maccabei e anziano sacerdote della famiglia degli Asmonei di Modin[2], a dare inizio alla rivolta armata[3] che pose fine all’ellenismo in terra ebraica.
La festa di Chanukah ricorda il miracolo dell’ampolla d’olio. La riconsacrazione del Tempio prevedeva che si tornasse a illuminarlo in permanenza con la Menorah – lampada a sette bracci – alimentata con puro olio di oliva. Fu tuttavia rinvenuto olio sufficiente solo per una giornata. I sacerdoti accesero comunque i lumi e il poco olio disponibile durò miracolosamente gli otto giorni necessari a produrre nuovo olio. Da qui la Festa delle Luci.
Non sfuggono a nessuno il simbolismo e il mito delle luci che accomunano la tradizione ebraica a quella cristiana del Natale in questi medesimi giorni. D’altronde Chanukkah pare abbia assunto importanza nell’ultimo secolo, in giustapposizione con la crescente popolarità del Natale nel mondo occidentale.
Questa festa è tuttavia più importante dei suggestivi simbolismi correnti perché la rivolta dei Maccabei sugli assiro-ellenici preservò il monoteismo ebraico, di conseguenza preparando la culla del Cristianesimo che era di là da venire dopo 165 anni. L’epopea dei Maccabei dette agli ebrei la forza e l’orgoglio di superare senza contaminazioni la dominazione romana ed è, insieme a “Masada”, una pietra angolare dell’identità ebraica. Posiamo infine dire, se ammettiamo che la tradizione giudaico cristiana è il fondamento della civiltà occidentale, che i Maccabei hanno evitato all’Occidente una pericolosa deriva culturale.
A proposito del libro dei Maccabei, è interessante quanto riferisce la Bibbia cattolica[4]: «Il libro non fu riconosciuto come sacro dal giudaismo, perciò non venne letto nella sinagoga e così il testo ebraico andò perduto. Nella versione greca dei LXX, invece, il libro entrò presto nella collezione dei testi sacri. In questa versione è stato accolto nella Chiesa cattolica e in quelle ortodosse e considerato come libro sacro; non è però riconosciuto come tale dalle comunità ecclesiali protestanti e anglicane.»
I Maccabei sono dunque nei testi sacri cattolici ma non in quelli degli ebrei, venendo tuttavia ricordati da quest’ultimi con molta più solennità di quanto usino i cristiani. La tradizione dei Maccabei è tuttavia rifiutata da protestanti e anglicani. Non è un dettaglio di poco conto, a ben osservare. Com’è sotto gli occhi di tutti, oggi Berlino e Londra – mentre sono portatori non sempre sani d’una centenaria contiguità coi mussulmani – hanno assunto mano a mano la veste di proconsoli del politeismo statunitense, le cui spallate alla tradizione giudaico-cristiana non sono meno virulente e profanatrici di quelle degli assiro-ellenici fino al 165 a.C.
[cryout-pullquote align=”left” textalign=”left” width=”33%”]La comune difesa della civiltà giudaico cristiana[/cryout-pullquote]
Il messaggio del Santo Natale, con un tale retroterra storico culturale, nonché con la peculiare capacità di superare le barriere politico religiose, ha una forza universale e potenzialmente accattivante persino per l’Islam [leggi qui “Il Natale Mussulmano” di F.Fedi].
Non dobbiamo tuttavia stupirci se il mondo italiano della scuola, con le sue sacche di demenziale ignoranza e la malcelata vocazione all’odio, è talvolta incapace di comprendere tanto la tradizione cattolica quanto quella ebraica, ma ancora meno i fondamentali legami fra ambedue. Sono, costoro, come gli ebrei che si genuflessero agli assiro-ellenici. Poco male se non dovessimo stipendiarli, e invece neppure s’accontentano di quanto percepiscono per la loro ignoranza.
[1] Testo CEI 2008, Introduzione al Primo Libro dei Maccabei
[2] Cittadina a nord-ovest di Gerusalemme
[3] 1mac(2-7) «… aveva cinque figli: Giovanni chiamato anche Gaddì, Simone chiamato Tassì, Giuda chiamato Maccabeo, Eleàzaro chiamato Auaràn, Giònata chiamato Affus. Viste le azioni sacrileghe che si commettevano in Giuda e a Gerusalemme, disse: “Ohimè! Perché mai sono nato per vedere lo strazio del mio popolo e lo strazio della città santa e debbo starmene qui mentre essa è in balìa dei nemici e il santuario è in mano agli stranieri?»
[4] Ib.n.1
Copyright© Tutti i diritti riservati a www.pierolaporta.it La pubblicazione dell’articolo è sempre consentita su qualunque altro blog/sito a condizione che sia utilizzato non più della metà del testo e vi sia un link che rimandi a www.pierolaporta.it. per completare la lettura. Diversamente riprodurre, pubblicare, vendere e distribuire può avvenire solo previo accordo con l’autore. Le foto di questo sito sono prese in larga misura da Internet, in quanto valutate di pubblico dominio. Se i soggetti fotografici o gli autori fossero contrari alla pubblicazione, lo segnalino a info@pierolaporta.it e si provvederà alla immediata rimozione delle immagini.
Mi sfugge il nesso tra il culto dei maccabei e gli insegnanti (i “costoro” dell’ultimo paragrafo, immagino) che non meriterebbero lo stipendio.
Quante maestrine, prof e presidi si sono opposti alla celebrazione del Natale, al Presepe oppure a un canto natalizio?
E quindi il cristianesimo, come il’ebraismo o il mitraismo condivide la stessa matrice orientale del IV-I sec. A.C.
In origine fu il culto di Mitra, la cui forza era tale, soprattutto tra l’esercito, da obbligare la chiesa a festeggiare la nascita di Gesù a pochi giorni dal solstizio d’inverno.
e quindi?