Dalla poesia della bambina malata agli appelli per boicottare marche di carburanti, sul Web impazzano le bufale, alle quali in molti prestano fede.
«Danza lenta», una melensa accozzaglia di sentimentalismo, spacciata per poesia d’una bambina ammalata di cancro, diffusa per e-mail da un professore del Policlinico S. Orsola-Malpighi, la cui direzione invece pubblica una dura smentita. Questa patacca mi giunge per l’ennesima volta con l’e-mail, dal 2000 o giù di lì, inviata da sconosciuti zelanti oppure da amici altrimenti prudenti e accorti, tuttavia in questo caso afferrati dalle apparenze umanitarie del messaggio e ciechi davanti alle evidenti mistificazioni, se non altro perché l’infausta poetessa dovrebbe essere morta da un pezzo, per la nota velocità del cancro quando afferra cellule giovani.
Altrettanta frequenza ebbe un messaggio col quale mi si invitava a boicottare una marca di carburanti, assicurando che in questo modo avrebbe abbassato i prezzi. Continuava, il messaggio, garantendo che, usando lo stesso trattamento l’una dopo l’altra alle rimanenti marche, avremmo goduto prezzi stracciati per le benzine. Cestinai, finché l’ennesimo messaggio non giunse da un amico plurilaureato, prof e con solide basi di economia. Gli feci notare che se davvero si fosse realizzato quanto il messaggio proponeva, il mercato, indebolitosi un concorrente, avrebbe ineluttabilmente risposto aumentando i prezzi, altro che ribassarli. Trasecolò e ogni tanto glielo ricordo con allegra malizia.
La vecchia zia garantiva stravaganze al grido “Lo disse la radio!”. Più tardi s’appellò alla tivvù. Non fece in tempo a trovare certezze nel web, eppure son certo che non ci sarebbe cascata con le nuove panzane cibernetiche.
pubblicato su Il Corriere delle Comunicazioni 1° Ottobre 2012