Vergogna! Così, Beatissimo Padre, esecrò l’ennesimo naufragio al largo di Lampedusa. / “It’s a disgrace!” So, Most Blessed Father, You execrated. #ospitaliacasatua
Beatissimo Padre, per l’ennesimo naufragio al largo di Lampedusa, a Ottobre 2013, Lei esecrò: «È una vergogna!» D’altronde se Lei avesse detto “è una tragedia”, l’evento sarebbe parso indipendente da cause umane. Poiché «È una vergogna!» v’è necessariamente chi deve vergognarsene, visto che «Ciò che è accaduto è un peccato davanti a Dio», come Lei aggiunse, tacendo tuttavia chi fosse il peccatore da svergognare. Additò dunque il peccato, non il peccatore, applicando una volta ancora la categoria “chi sono io per giudicare?”, tanto cara a S.Em. Rev.ma il cardinale Carlo Maria Martini. In tal modo la pur significativa espressione «È una vergogna!» rimane un esercizio retorico che fa velo a chi invece dovrebbe vergognarsi. Il Vicario di Cristo indulge nella retorica per ossequio alla mondanità? Pensiamoci. I popoli migrano tanto più precipitosamente quanto più i conflitti sono devastanti, come ferro rovente a spingerli da tergo verso contrade più sicure, come l’Italia. Quanto non riesce alla guerra, lo completano i Cavalieri rimanenti: Morte, Malattia e Fame, incalzando i sopravvissuti a spostarsi verso di noi. Siano benvenuti e noi abbiamo il dovere di non mascherare le cause delle loro traversie. Esprimo dunque apprezzamento a Giorgio Napolitano quando coerentemente confessa: «Provo vergogna e orrore». Egli mandò infatti forze militari italiane contro la Libia e ben sa che tutto l’infiammarsi dell’Africa e del Vicino Oriente, dall’Oceano Atlantico al Golfo Persico originò le migrazioni e la vergogna. È bene dunque che egli confessi: «Provo vergogna e orrore»; davvero encomiabile. D’altronde è inaccettabile che Napolitano sia lasciato solo a vergognarsi, come sembrerebbe conseguire, Beatissimo Padre, alle Sue esecrazioni senza responsabili. Chi deve vergognarsi? Tutto il popolo italiano, secondo taluni stravaganti giornalisti, vocati alla genuflessione, per i quali deve vergognarsi il signor Carlo, assiduo a pagare il biglietto sul tram mentre Muhammad, suo vicino di casa, mena vanto di non averlo mai pagato, fin da quando arrivò in Italia, dieci anni fa. Storie lunghe, come può vedere. Dubito pure debba vergognarsi la signora Luisa, la cui pensione sociale fu sforbiciata da Mario Monti da 620 a 600 euro, mentre Muhammad ogni mese, coi contributi statali (Stato italiano o quel che ne rimane) ed elargizioni caritatevoli, incassa il doppio senza lavorare. Non dimentichiamo che il padre di Muhammad percepisce a casa sua una pensione di 300 euro, gentilmente inviatagli dallo Stato italiano (o quel che ne rimane) con neppure quindici anni di contributi. Noi qui però introducemmo il sistema contributivo. Curioso, no? Dubito che debba vergognarsi Patrizia, figlia della signora Luisa, che non può mandare il bambino all’asilo nido comunale: il suo reddito infatti, di ben 865 euro mensili, la pone in graduatoria dietro tutti gli extracomunitari e gli zingari del paese, tanti come Lei sa. Né le cose vanno meglio quando Patrizia si reca al pronto soccorso, dov’è in coda a una lunghissima fila di Muhammad, che saranno curati, bene e naturalmente gratis, cure odontoiatriche incluse, quelle che Patrizia si sogna. Forse deve vergognarsi il conducente dell’autobus romano minacciato e picchiato da un marocchino. Il bravo immigrato s’irritò perché il mezzo non s’arrestò, com’egli esigeva, ben prima giungere alla fermata. Non si vergogna Il Messaggero, in prima fila a gridare “Vergogna!”, attento a nascondere le ferite del povero autista in un angolo della cronaca locale. Dicono che così non attizzano odio. Li si direbbe dunque buoni cristiani. Un quarto degli italiani, Beatissimo Padre, vive con meno di 10mila euro per anno, cioè meno di 850 euro per mese, presto falcidiate grazie alle ulteriori tasse, così esercitandosi nella povertà che Lei sovente gioiosamente richiama. Dubito che questi debbano vergognarsi per quel barcone carico di disperati ai quali qualcuno promise uno zero virgola della povertà dilagante in Italia, sebbene quegli italiani con meno di 10mila euro annui siano a loro modo fortunati, pagando poca o nessuna IRPEF (è una delle centinaia di tasse italiane). Difficile tuttavia confidare nella vergogna dei rimanenti 30milioni di contribuenti, i più tartassati d’Europa, i cui versamenti al famelico fisco nazionale assicurano un futuro a Mohammad mentre lo tolgono a Carlo, a Luisa, a sua figlia e al nipotino. Nelle ultime ore pare debbano vergognarsi gli equipaggi delle Capitanerie di Porto, messi sotto accusa da pescatori che non hanno mai trafficato illeciti sul mare, non è vero? Cosicché finora, Beatissimo Padre, la graduatoria di quanti debbono vergognarsi è composta solo da un illustre autoaccusato come Napolitano e dagli equipaggi delle Capitanerie di Porto. Curioso, non le pare? Tutta colpa della legge Bossi-Fini? Questa è certamente una pessima legge, se così affermano le signore Laura Boldrini e Cécile Kyenge. Eppure, se tale legge fosse cancellata del tutto, come le due autorevoli e pacate signore auspicano con tutta la capacità di intelligente, profonda e onesta riflessione che da tempo le distingue, i naufragi rimarrebbero tal quali, anzi aumenterebbero. I barconi naufragano infatti perché sono vecchi e sgangherati; i barconi naufragano perché gli scafisti li lasciano in balia del mare; i barconi naufragano perché sono sovraccarichi. Nessuna di tali cause consegue alla legge Bossi-Fini, la cui abolizione non causerà alcuna contrazione dei flussi migratori, anzi li incoraggerà, come sono aumentati – lo abbiamo appena visto – dopo che Lei, Beatissimo Padre, davanti alle mondane telecamere di Lampedusa, assicurò che avrebbe messo a disposizione le strutture ecclesiastiche vuote per colmarle di migranti. Non un metro cubo, dei 18milioni di metri cubi vuoti e sottratti all’IMU, è tuttora a disposizione dei migranti, mentre tivvù e internet anche al di là del mare diffondono quella che dopo tutto è pubblicità ingannevole e, alla prova dei fatti, esiziale. Non un metro cubo, dei 18milioni di metri cubi vuoti e sottratti all’IMU, è tuttora a disposizione dei migranti, mentre tivvù e internet anche al di là del mare diffondono le immagini della ribellione nel Centro di accoglienza di Lampedusa, esplosa dopo due notti di pioggia. Dettagli, questi, sfuggiti anche alla signora Boldrini, la cui vasta e corrucciata fronte fu al servizio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, mentre sembra volersi ancora perpetuare nell’antico incarico, preceduto tuttavia da una permanenza in tivvù in un programma alquanto ardito. Da questa esperienza nello spettacolo leggero trasse forse la disinvoltura per discettare d’accoglienza sebbene, quando fu nell’Altissimo Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, mai esecrò spagnoli che sparano sui barconi, francesi che li affondano, greci che li riportano in mare aperto, maltesi che interdicono i propri porti, inglesi che sogghignano dalla Rocca di Gibilterra. Neppure redarguì costoro per la severità delle loro sanzioni contro gli immigrati clandestini. Inutile aspettarsi la vergogna della signora Boldrini; mi domando tuttavia perché dal suo perenne broncio non uscì mai neppure una sillaba per la polizia statunitense che spara a raffica sui profughi messicani e stese un muro sul confine, gettando in galera chiunque osi varcarlo senza le dovute autorizzazioni. Necessita pure osservare che ai confini col Messico la Bossi-Fini non c’è eppure i migranti sono incessanti e altrettanto le repressioni, le morti e le vessazioni. Neppure giunse l’eco del Suo:”E’ una vergogna”. Non giunse, né la signora Boldrini si prodigò per echeggiarlo in qualche modo. Appare singolare che fra Marocco, Spagna e Gibilterra, dov’è un braccio di mare infinitesimo rispetto al fatale e vasto Canale di Sicilia, pochissimi osino attraversare. La signora Boldrini, già zelantissimo funzionario dell’Altissimo Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, potrebbe spiegarci quali siano le capacità persuasive di Marocco, Spagna e Gran Bretagna – celebri per il loro amorevole trattamento dei migranti – così che noi si possa confezionare una legge a similitudine delle loro umanissime. Altro che Bossi-Fini, non crede, Beatissimo Padre? Come Lei sa, Beatissimo Padre, il Parlamento italiano studia intensamente una legge che sanzioni il reato di “omicidio stradale”, al fine di cancellare la colposità delle morti per incidenti d’auto, con zelo solo inferiore a quello che produsse la sanzione del femminicidio, urgentissima e assolutamente necessaria, come si sa. Nessuno invece propone di reprimere il reato di migranticidio, la cui urgenza non appare inferiore a quella usata per il femminicidio. Nessuno. Curioso, no? Chi deve vergognarsi? La signora Kyenge s’è commossa nel capannone dei funerali di Lampedusa, non ha dunque di che vergognarsi. Figlia d’un notabile del Congo Kinshasa, un notabile e, in quanto tale, corresponsabile della miseria di quel popolo, giunse in Italia come fosse una poveretta, quantunque il suo genitore numero 1 sia un benestante in mezzo a una moltitudine di miserabili. La signora studiò gratis, a spese dell’inospitale Italia, s’intrufolò fra i clandestini; oggi discetta d’accoglienza. Vuole l’abolizione della Bossi-Fini, anzi esige l’abolizione del reato d’immigrazione clandestina, esattamente quanto auspicano gli scafisti. Fra una lacrima e l’altra, la signora Kyenge invoca l’imperturbabile Europa, dimenticando che in tutti, proprio in tutti gli altri paesi – e specialmente in Germania, in Francia e in Belgio, tanto amato da suo padre – il reato d’immigrazione clandestina è punito con severità. La signora Kyenge infatti fu clandestina in Italia, non altrove. Non deve dunque vergognarsi, non Le pare, Santità? In conclusione, se il popolo non deve vergognarsi, se i politici non devono vergognarsi, non rimangono che gli uomini delle Capitanerie di Porto, ai quali s’accostano gli unici due che hanno confessato vergogna: Napolitano e Lei, Beatissimo Padre. Che vuole farci? Questo accade quando il Vicario di Cristo è francescano con la tivvù e gesuita col popolo di Dio. |
Most Blessed Father, after the nth shipwreck off the coast of Lampedusa Island, October 2013, you execrated: “It’s a disgrace!” On the other hand, if you had said: “It’s a tragedy”, this event might have seemed independent from human causes. Whereas, if “It’s a disgrace!” there has to be necessarily someone who should be ashamed of it, seeing as “What has occurred is a sin in front of God”, as you added, not mentioning who was the sinner to be shamed, once more framing it as the: “who am I to pass judgment?” very dear to His Most Reverend Eminence Cardinal Carlo Maria Martini. In this manner, however, the expression “It’s a disgrace!” even if brimming with significance, remains a rhetorical exercise that provides cover to those who truly should be disgraced. Is it appropriate that the Vicar of Christ indulge in rhetoric paying homage to worldliness? Let us think about it. Peoples migrate more or less rapidly depending on the devastating effects of conflicts, as if white-hot iron rod were pushing them from behind toward more secure places, such as Italy. What war is not capable of doing is left to the remaining Knights: Death, Disease and Hunger, pressing the survivors to displace toward us. We can try to make them welcome, but we have the duty to not conceal the causes of their hardships. For these reasons I express my appreciation to Giorgio Napolitano when he coherently confesses: “I feel shame and horror”. In fact, he sent Italian military forces against Libya and is well aware that the inflaming events in Africa and the Near East, from the Atlantic Ocean to the Persian Gulf caused these migrations and the disgrace. So it is proper that he confess: “I feel shame and horror”; truly praiseworthy. On the other hand, it is unacceptable that Napolitano be left alone at “being ashamed”, as might seem to be the follow on, Most Blessed Father, to your execrations without pointing to those responsible. Who should be ashamed? All of the Italian people, according to some extravagant journalists with a calling for genuflection, who say that it is Mr. Carlo who should be ashamed, intent in paying his tram ticket while Mohammed, his neighbor, brags that he has never paid it since arriving in Italy some ten years ago. Long stories, as you can see. I doubt also that Mrs. Luisa, whose social security pension was cut by the previous Prime Minister Mario Monti from 620 to 600 euro, should feel shame, while every month Mohammed, with state contributions (the Italian state or what is left of it), plus charitable grants earns double that amount without working. Let’s not forget that Mohammed’s father also receives a 300-euro retirement pension where he lives, kindly remitted by the Italian state (or what remains of it), with not even 15 years of contributions. However, we introduced here the contributive system. Isn’t this curious? I doubt that Patrizia, Luisa’s daughter, should be ashamed. She can’t send her child to the city day nursery: her monthly earnings of 825 euro place her in line behind all immigrants and gypsies in the country, and they are many, as you know. Things don’t get any better when Patrizia goes to the Emergency Room, where there is an endless line of Mohammeds who will be well cared for, and naturally gratuitously, dental care included, a level of care that Patrizia can only dream about. Perhaps it is the Roman bus driver who should feel ashamed when assaulted and beaten by a Moroccan. The good immigrant became irritated when the bus did not stop to let him off, as he was demanding, well before the bus reached the programmed bus stop. The newspaper “Il Messaggero” is not ashamed, before crying out “Disgrace!” being careful to hide the injuries inflicted on the driver in a rubric in a dark corner of the local news. The paper says that this way they avoid stoking hate. One might even say they are good Christians. A quarter of all Italians, Most Blessed Father, live with less than 10 thousand euro a year, that is, 850 euro per month, quickly decimated thanks to the additional taxes, and preposterous utility bills forced to practice that poverty which You often joyously recall. I doubt that these people should be ashamed for the boatful of desperate people to whom someone promised a zero point something of the expanding Italian poverty, even though those Italians with less than 10 thousand euro per year are fortunate in their own way because they pay little or no income tax (this is only one of the hundreds of Italian taxes). It’s still pretty difficult to confide in the shame of the remaining 30 million taxpayers, the most harassed in Europe, whose contributions to the ever-hungry national tax assessments assure a future for Mohammed, while they take it away from Carlo, Luisa, her daughter and her grandchild. In the last few hours, it appears, it is the rescue crews of the Port Authorities who should be ashamed, having been accused by fishermen who, as we know, have never committed illegal acts at sea, right? So, up to now, Most Blessed Father, the list of those who have to be ashamed is made up solely of an illustrious self-accuser, Napolitano, and by the rescue crews of the Port Authorities. Curious, don’t you think? Is it all the fault of the Bossi-Fini Immigration Law? This it certainly a very bad law, especially if Speaker Laura Boldrini and Minister Cécile Kyenge say so. Yet, if this law were to be repealed, as hoped for by the considered judgment of these two authoritative ladies, based on their ability for a profound, honest and intelligent reflection that has distinguished them for sometime now, the shipwrecks would remain the same, and, in fact, they would most likely increase. These decrepit boats become shipwrecks because they are old and ramshackle; they become shipwrecks because these smugglers of illegal immigrants leave them at the mercy of the sea; these boats sink because they are greatly overloaded. None of the above causes is related to the Bossi-Fini law, whose abolition will not result in a decrease of migrant flows, on the contrary, it will encourage them, just as they picked up – as we have just witnessed – after you, Most Blessed Father, in front of the mundane TV cameras in Lampedusa, assured that you would have made available empty church structures to fill them with migrants. Not one cubic meter of the empty 18 million exempted from property taxes has yet to be destined to the migrants, while TV and Internet, even on the other side of Mediterranean sea spread what is after all deceitful and, if we were to look more closely, disastrous propaganda. Not one cubic meter of the empty 18 million exempted from property taxes has yet to be destined to the migrants, while TVs and Internet, even on the other side of sea proffer images of the rebellion at the Lampedusa Reception Center which exploded after just two nights of rain. These are details that obviously escaped Lady Boldrini, whose wide and sullen forehead once served the United Nations High Commissioner for Refugees, as she seems to want to continue in that old position, preceded in any case by a TV appearance in a rather risqué program. From this experience in light theater perhaps she gained that nonchalance to debate the reception… although when she was in the Highest Commission for Refugees of the United Nations she never execrated the Spaniards who fire on the boats, the French who sink them, the Greeks who tow them back to the open sea, the Maltese who put their ports off limits, or the British who sneer from the Rock of Gibraltar. She did not even scold them for the severity of their sanctions against illegal immigrants. It’s useless to await Lady Boldrini’s shame; yet I ask myself why there was never a syllable out of her perennial pout for the United Sates police who fire volleys at the Mexican refugees and have built a wall on the border, throwing in jail anyone who dares cross it without the needed permits. It should be noted that there is no Bossi-Fini on the Mexican border, yet there is an incessant flow of migrants, along with the repression, the deaths and the suppression. There was not even been an echo of your: “It’s a disgrace”. It did not come; and neither did Lady Boldrini go out of her way to echo it, for some reason. It seems odd that from Morocco to Spain and Gibraltar, where the width of the strait is infinitesimal when compared to the fatal Sicily channel, only a handful dare cross it. Lady Boldrini, a former, most zealous official of the Highest Commission of the United Nations for Refugees might explain to us what is the power of persuasion of Morocco, Spain and Great Britain – well known for their loving treatment of migrants – so that we might configure a law similar to their very humane ones. That would be better than the Bossi-Fini, wouldn’t you think, Most Blessed Father? As you know, Most Blessed Father, the Italian Parliament is studying intensely a law to establish the crime of “highway homicide”, aimed at wiping out the manslaughter charge for those who cause deadly traffic accidents; with zeal inferior only to that which produced the sanction on stalkers and women killers, extremely urgent and absolutely necessary, as everyone knows. However, no one seems to want to propose the repression of the crime of migrant killer, whose urgency does not appear inferior to that used for the stalker law. No one. Curious, isn’t it? Who should be ashamed? Minister Kyenge was emotionally moved when she visited the funeral hangar in Lampedusa, so she has nothing to be ashamed of. The daughter of a notable Congo Kinshasa figure, and, as such, partly responsible for the destitute condition of that population, she arrived in Italy as if she were a poor soul, even though her first parent is a well-off person in the midst of a multitude of wretched people. She studied for free, courtesy of inhospitable Italy, mixing in with the illegal immigrants; today she talks about reception. She wants the abolition of the Bossi-Fini, and, furthermore, she demands the abolition of the crime of illegal immigration, exactly what the boat pilots are looking for. Between tears, Lady Kyenge invokes an impassive Europe, forgetting that all, and I mean all the other countries – especially Germany, France and Belgium (so loved by her father) – illegal immigration is a crime punished with great sternness. Lady Kyenge, in fact, was illegal in Italy, not elsewhere. So she should not be ashamed, don’t you think, Your Holiness? In conclusion, if the people should not be ashamed, if the politicians should not feel ashamed, then the only ones left are those serving in the Port Authorities, to whom we can join the only two who have confessed to their shame: Napolitano and You, Most Blessed Father. What can you do; this happens when the Vicar of Christ is Franciscan with television and Jesuit with the people of God. |
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Credevo di essere un perfido, ma c’è chi mi supera. E la perfidia la mette pure in inglese, per farla comprendere anche ad altri che non sono Italiani.
Sto godendo nel leggere l’opinione sulla Boldrini, piagnucolosa del destino dei migranti. Quando si commuoveva da Alto Commissario dei Rifugiati io pensavo agli aiuti che veniva dati dall’ONU alle popolazioni sud sudanesi in guerra contro gli Arabi del Nord Sudan. Ebbene, metà di quegli aiuti rimanevano in… come prebende di rinnegati locali, neri e bianchi. Che le rivendevano alle ONG. La rimanente metà veniva trasportata da C130 nel Sud Sudan e scaricata lungo la pista di atterraggio. Il mattino dopo, le popolazioni trovavano solo una metà dei viveri scaricati, in quanto, nottetempo, i guerriglieri del fronte di liberazione si erano portati via la prima metà.
La Kyenge, invece, si è adattata al volere del suo partito, facendo sua la proposta del “genitore uno e genitore due”. In Africa un proposta simile avrebbe come conseguenza un colpo di machete in mezzo al cranio. Infatti, almeno nel luoghi ove ero, il nome del padre veniva messo immediatamente dopo il nome della persona. In ultimo quello del clan.
Tutte le manie del mezzosangue Obama e dell’OMS, che trovano esaltante accoglienza in Europa e in Italia, in Africa vengono cestinate. Malgrado i ricatti del democratico Obama.
quanto ai nordafricani,io ligure da generazioni dico:che hanno fatto per secoli,oltre a cercare di depredarci come saraceni e barbareschi?e se ora sono dei sottosviluppati,devo vergognarmi?bergoglio,studia un po’ la storia e ricorda che,se certi popoli sono più “poveri”è dovuto all’islam,non certo a nostre colpe!!!non tutto è riducibile a”ingiustizia sociale”!!!!