All’armi… siam scafisti!

scafisti e clandestiniGli scafisti prendono per i fondelli il governo, gli ammiragli, la UE e il G7. Insomma, se ne fottono. Non si può davvero fare nulla?

Gli scafisti sono invincibili? Si direbbe proprio di sì. Nel giro di due settimane siamo passati dai piani di guerra in mutande e reggiseno corazzati della sciura Pinotti, alle braghe calate di tutto il governo, con lo Smargiasso a supplicare il G7 di prestargli attenzione e ricevere tante pacche sulle spalle e il sorriso sicario della Merkel. Guardati, dice Confucio, dal desiderare troppo qualcosa, potresti ottenerla. Volevamo l’aiuto della UE? È arrivato: invece di cinquecento profughi al giorno ne arrivano duemila. Le navi dei paesi amici e alleati caricano il popolo dei gommoni e ce li scaricano a terra: son tutti vostri, please. Adesso che si sa quanto il Pd e il Pdl hanno intascato coi poveracci clandestini, figurarsi se a Londra, a Bruxelles o a Nuova Delhi si muovono a compassione per lo Smargiasso, per Marino Marina e il cavaliertrombato, per i camerati Flagelli d’Italia e le rispettive e non rispettabili compagnie di giro.
Davvero non si può fare nulla? Ma non diciamo sciocchezze. Ogni barcone necessita di almeno uno scafista. Se fai una leggina con la quale gli scafisti e chiunque presta loro aiuto si beccano, poniamo, venti anni di galera, il gioco è fatto. I clandestini non li perseguiti come vuole il Pifferaio (che adesso gli fa un dormitorio con ben trenta posti letto; capirai che sforzo). I clandestini non li tocchi ma agli scafisti fai passare prima un brutto quarto d’ora sulla barca e poi un pessimo quarto di secolo in galera, se mandi gli incursori ad acchiapparli quando sono ancora per mare.
Così un incursore porta il barcone verso il soccorso e gli altri portano lo scafista direttamente in carcere. Un processo per direttissima, venti anni e butti la chiave.  Due o tre viaggi così, un po’ di pubblicità in televisione, qualche immagine delle galere italiane, di gran lunga più fetide di quelle marocchine, e non si troverà più uno scafista da Gibilterra al golfo Persico, manco a pagarlo a peso d’oro. Però, che strano, sinora non ci ha pensato nessuno. Curioso, vero? 😆  😆  😆  😆  😆 
Già, e poi chi passa i soldi alle cooperative rosse, bianche e di tutte le sfumature della corruzione? Alla Caritas? Alla Cascina e agli altri compari non ancora scoperti che si colmano le tasche a spese di quei poveracci? E i 5 Stelle senza ladri che faranno? Chi gli dice a Salvini che il suo programma di governo “no clandestini” è bell’e finito? Sono problemi grossi, come si comprende. Ci inventeremo qualcos’altro, suvvia.
A proposito, possiamo sapere quanti marinai, sottufficiali e ufficiali figurano imbarcati nelle missioni di soccorso, dall’inizio a oggi su ciascuna nave? Vorremmo vedere i tabulati delle indennità pagate. Così, tanto per curiosità…

^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Qualunque sito o blog può pubblicare liberamente metà dell’articolo se e solo se rimanda per la lettura completa alla pagina originale
https://pierolaporta.it/?p=10780
Differenti utilizzi dei contenuti di questo sito sono consentiti solo col consenso dell’autore. Le foto di questo sito vengono in larga misura da Internet, valutate di pubblico dominio. Se i soggetti fotografici o gli autori non fossero d’accordo, lo segnalino a info@pierolaporta.it e si provvederà alla immediata rimozione delle immagini.

Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
Questa voce è stata pubblicata in polis e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.

19 risposte a All’armi… siam scafisti!

  1. Giuseppe scrive:

    Amici cari, condivido pienamente tutte le Vostre rispettabilissime opinioni, però credo, per come è strutturata la nostra società a livello globale, come è strutturata la finanza mondiale, sia oramai finito il tempo del compromesso, dell’accordo, del negoziare, devi giocoforza AGIRE, anche cozzando contro taluni interessi se vuoi risolvere alcune significative problematiche. Ti devi riprendere la tua sovranità, che ora non hai più. Certo è plausibile un mezzo il meno invasivo possibile, ma devi agire tenendo ben saldo lo scopo e l’obiettivo.

  2. PAOLO scrive:

    Idea veramente da condividere in pieno e attuabilissima.
    Esisterebbero, però, altre soluzioni più drastiche e interessanti.
    Un po’ come ha fatto la Gran Bretagna nel 1807 a Copenaghen quando riuscì a distruggere la marina danese.
    Si tratterebbe di mostrare, almeno per una volta, i denti. Sempre però seguendo le regole, una volta tanto le nostre.

    • Piero Laporta scrive:

      Uhm… non abbiamo ammiragli o generali al pari dei britannici del 1807, neppure quelli più modesti dei tempi correnti. Nel 1807 era deceduto da due anni Nelson, primo visconte di Bronte, così insignito da Ferdinando I dopo Abukir. Oggi tutt’al più potremmo conferire all’ammiraglio Di Paola il cavalierato di Kérala o al generale Moschetto Moscini quello di cavaliere di Nassirya, ma dubito molto che nel Mediterraneo si sparga il panico.

    • Enrico scrive:

      La soluzione drastica di andare a distruggere tutte le imbarcazioni sulle coste Libiche potrebbe esporci a rappresaglie che non ci possiamo permettere. Mi spiego: l’italiana Eni e’ l’unica che continua da estrarre petrolio in Libia. Che vi piaccia o no questo avviene sotto la protezione dei miliziani Islamici. La Francese Total, invece, ha dovuto smammare da tempo dal suolo Libico, con buona pace di Sarkozy che ha scatenato una guerra illudendosi di poter andare a fare i suoi interessi cola’ una Volta tolto di mezzo l’ora compianto Colonnello Gheddafi.
      Sequestrare e/o affondare barconi colti in flagrante in mare appare una strategia piu’ rispettosa e conveniente al tempo stesso.

  3. Giuseppe scrive:

    Che figura di merda!!!! Perdonate la mia esternazione non propriamente consona ad un interlocutore “educato”, ma rende l’idea del messaggio!! La Francia blocca per la terza volta le frontiere, possibile che nessuno si pone il problema che siamo lo schifo d’Europa?! La Francia ha ragione, l’italia (con l’iniziale volutamente in minuscolo) ha CREATO il problema e l’italia se la sbriga!!! Enrico ha citato un certo statista di nome Adolf Hitler, tanto vituperato e disprezzato, ma non dimentichiamoci che la Germania, sotto la Sua direzione aveva disoccupazione zero e un debito pubblico prossimo allo zero!!!! Meno male che lo scemo è lui!!!! Questi stanno acconsentendo all’autodistruzione e sono anche votati..,.,

    • Enrico scrive:

      Ho citato Hitler in modo ironico, per indicare un caso estremo di crudelta’. Eppure qualche riflessione su questo “rottame del la storia credo sia utile. In primo luogo non si trattava di un caso isolato. Per esempio Baffone Stalin utilizzava il clima inclemente della Siberia per raggiungere gli stessi obiettivi.
      Ora facciamo un salto indietro ai tempi degli antichi Romani, pragmatici e concreti, che probabilmente non avrebbero concesso miglior fortuna ad eventuali orde di migranti provenienti dal mediterraneo. Nella migliore delle ipotesi sarebbero sopravvissuti come schiavi. E nel medioevo? Pensate forse che avrebbero avuto miglior sorte? Semplicemente gran parte delle persone erano dedite all’agricoltura e conducevano vita grama. Insomma non ce n’era per nessuno, e questo era vero fino a 50 anni fa.
      Ed allora, mi chiedo, cosa ci ha reso incapaci di difenderci? Un eccesso di benessere oppure gli orrori della seconda Guerra Mondiale?

        • Enrico Ceotto scrive:

          Si, questa è la spiegazione più semplice e più convincente.
          A supporto di questa tesi vi è una intervista rilasciata un paio di giorni fa dallo “Smargiasso Fiorentino” al corriere:
          “Intanto la Francia respinge i profughi e le Regioni non li vogliono.
          «La situazione è tesa, ma i numeri sono appena più alti dello scorso anno: al 13 giugno 2014 avevamo accolto 53.827 persone. Al 13 giugno 2015 siamo a 57.167. Numeri sostanzialmente simili. Senza contare che le persone che sono ferme nelle stazioni hanno un biglietto per lasciare l’Italia: il blocco di qualche giorno di Schengen li sta tenendo fermi qui, ma per loro non è l’Italia la destinazione. Il tempo della campagna elettorale è finito: noi stiamo aprendo un fronte in Europa difficilissimo, mi piacerebbe che l’intero sistema istituzionale – compresi i governatori leghisti – facesse il tifo per l’Italia. Quando vado all’Expo vedo cittadini di tutto il mondo arrivare entusiasti e felici di Milano, dell’Italia. ”

          Nella sostanza, di fronte a numeri che farebbero drizzare i capelli in testa a chiunque, i nostri politici pensano di cavarsela con l’Expo, con le mozzarelle, con la scusa che l’Europa non fa la sua parte.

  4. Giuseppe scrive:

    invasione verso le nostre coste, senza dilungarmi ulteriormente, si vota sempre quelle persone poste a garanzia di questo “sistema”, servi di quelle persone che muovono i fili. E’ inutile nasconderci, la mancanza più grande, è del popolo di pecoroni e stupidi

  5. Giuseppe scrive:

    Analisi corretta e condivisibile. Voglio indossare le vesti del provocatore: abbiamo solo da recriminare!!! Io sono in prima fila!! Questo “sistema”, come i più amano chiamare, è frutto solo ed esclusivamente della “NOSTRA” cultura, che si compiace di soffrire. Voglio operare, in assonanza a ciò che voglio intendere, un excursus temporale: novembre 2011 insediamento di un certo Mario Monti, fino ad aprile 2013. Questo governo credo che sia stato il peggiore dal dopoguerra ad oggi. L’esacerbato clima sociale di quegli anni veniva così incrudelito da un eurocrate inetto ed incompetente, l’opinione pubblica era tutta contraria ad una politica scellerata e ad una austerità insignificante (senza voler prendere il pensiero sulla sovranità monetaria), però e c’è un però, HA AVUTO L’APPOGGIO e i numeri in parlamento per fare quello che ha fatto dai maggiori partiti politici. Febbraio 2013, elezioni politiche, gli italioti che fanno, votano quegli stessi partiti che li hanno massacrati. Morale: dal 2011 è iniziata una epocale

  6. Armando Stavole scrive:

    Secondo me c’e’ una volonta’ non dichiarata di portare questo popolo di pecoroni all’esasperazione, cosi’ forse alcuni reagiranno in modo eccessivo, ma cinicamente provocato. Ed il gioco e’ fatto!

    • Enrico scrive:

      Mah, a me sembra più probabile che i nostri politici non si rendono conto che agendo in questo modo stanno segando il ramo su cui poggiano. In altri termini dimostrano una preoccupante assenza di lungimiranza. E’ vero che il popolo di pecoroni continua a votarli, forse per assenza di reali alternative, ma è anche vero che se il paese collassa dovranno prima o poi rinunciare ai loro privilegi.

  7. oscar scrive:

    30 è proprio un numero magico. Cristo fu venduto per 30 denari e oggi si cerca di ricomprarlo con 30 posti letto.
    Dove sono le risoluzioni ONU che – talvolta – basta “orini un gallo” e arrivano puntali manco piovesse? Io sono per l’affondamento a riva dei barconi! … ah, già, dimenticavo che qualcuno ci potrebbe dichiarare guerra o, come minimo, denunciarci ( a chi?). Siamo al ridicolo! Ma un po’ di droni, no?? Sembra siano tanto utili, ma non quando si tratta di affondare quattro barconi.

    • Piero Laporta scrive:

      Non è che la soluzione non ci sia: NON la si vuole

      • Enrico scrive:

        Infatti, il vecchio Adolf Hitler aveva i suoi difetti, ma egli una questione come questa l’avrebbe risolta rapidamente e con poca spesa. Ora, non dico che dovremmo adottare soluzioni così estreme, ma una soluzione di compromesso tra queste e quanto posto essere finora dalla “nazione non belligerante” si dovrà pure trovare.
        Allo smargiasso fiorentino l’arduo compito, su questo si “parrà la sua nobilitate”.

        • Piero Laporta scrive:

          Ma perché chiamare in causa i rottami della storia? Come ho spiegato, la soluzione c’è ed è agevole; occorre però affrontare il problema immigrazione con una politica costruttiva, cioè niente buonismi senza futuro e niente rifiuti irrealistici.

  8. Enrico scrive:

    Chiedo scusa se sarò poco politicamente corretto.
    Perchè dovremmo far correre agli incursori i rischi derivanti dall’arrestare gli scafisti? Ad occhio e croce costoro sono poco inclini a farsi arrestare senza opporre resistenza. Ancora, perchè dovremmo assicurare a detti galantuomini venti anni di vitto ed alloggio a spese dell’erario? Si tratta di criminali dediti alla tratta di esseri umani, con l’aggravante della presa per i fondelli? Bene, affondiamo i barconi ed i loro conducenti non appena hanno scaricato il loro carico di clandestini. Dopo un pò, come per incanto, il traffico cesserà.
    Lo smargiasso fiorentino vuole davvero cambiare il nostro paese? Dia un taglio netto alla ipocrisia ed all’immobilismo dei nostri passati governi. La gente apprezzerebbe la sua determinazione.
    Ed il pifferaio? E le associazioni caritatevoli? Possono accontentarsi di quelli che sono già entrati, i trenta letti di Papa Francesco si riempiono in un attimo, oramai siamo al completo. Cambiamo strategia prima che sia troppo tardi.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *