Berlusconi e il regolamento di conti con Fitto riflettono una frattura nazionale più profonda che coinvolge tutte le forze politiche.
Berlusconi sa che le regionali pugliesi sono perdute, con o senza Matteo Salvini. Anzi la presenza del leader della Lega, se l’imprenditoria pugliese non ha smarrito del tutto la tramontana, causerà ulteriori perdite, poiché è evidente che è una presa in giro la pretesa della Lega di penetrare nel Meridione solo urlando contro gli emigranti e contro gli zingari; è la prosecuzione con altri mezzi della colonizzazione operata dai governi Prodi, Berlusconi, Letta, Monti e Renzi. La seconda repubblica è costata al Meridione un’incalcolabile quantità di miliardi di euro, milioni di posti di lavoro bruciati e trasferimenti di risorse verso la corruzione delle cooperative bianche e rosse, delle lucrose attività caritatevoli, sostituendo le vecchie mafie con le nuove, più docili e più disponibili alla spartizione, piuttosto che i guerrieri corleonesi, decisi a fare di testa propria, armi in pugno e micce accese.
Emarginatasi Torino, con l’emigrazione della Fiat, il potere in Italia si concentra fra Milano, Firenze e Bologna. Lo stupore di quanti lamentano la “penetrazione mafiosa a Nord” quando non è ipocrita è di un’idiozia senza pari. Pio La Torre – che morì il 30 aprile 1982, 33 anni fa! – non si stancava di additare la presenza della mafia a Milano e d’altronde solo un imbecille potrebbe sostenere che le montagne di denaro mafioso rimangano sotto il sedere dei latitanti nascosti nei sotterranei siciliani.
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[/cryout-pullquote]La verità che nessuno vuole guardare: la seconda Repubblica non ha risolto, anzi ha peggiorato la corruzione; non ha risolto, anzi ha peggiorato gli equilibri fra politica e mafia; non ha risolto, anzi ha peggiorato il divario fra Nord e Sud; non ha risolto, anzi ha peggiorato il vassallaggio dell’Italia, la quale pesa meno della Grecia e di Malta. Proprio questo vassallaggio – possibile solo col collaborazionismo dei proconsoli prezzolati – ha incancrenito la condizione del paese. D’altronde, difficile capire quali interessi stia difendendo oggi Niki Vendola, mentre Le Puglie sono assalite dalle orde francesi. Niki Vendola fa esattamente come i capetti politici del Nord e del Centro: s’adegua.
La lupara francese ha sparato nella schiena dei pugliesi e della gastronomia italiana alla vigilia strategica dell’EXPO. Che cosa ha fatto lo smargiasso fiorentino e che cosa hanno fatto tutti gli altri partiti? Nulla, servili e genuflessi ai burattinai che li agitano. Berlusconi, Boldrini, Vendola, Fitto, Salvini, Grillo, Tosi, Grassi, Marino… e tutte le giovani leve di costoro mirano a perpetuare il sistema parademocratico dilagante dal 1992, approfondendo la spaccatura reale fra il Nord e il Sud dell’Italia, tanto aspra da non aver nulla da invidiare ai disastri procurati dai piemontesi con la conquista del Sud. Dove passi oggi il confine fra Nord e Sud è ancora difficile stabilirlo; di certo tuttavia Raffaele Fitto non è a Sud ma si illude di contare a Milano, così come Adriana Poli Bortone crede di poter contare qualcosa a Sud mentre è solo una pedina del Nord.
La faglia politica Nord-Sud si sta allargando; questo è il fatto politico. Berlusconi ha enormi responsabilità; è tuttavia innegabile che le condivida con tutti i teatranti politici sul proscenio. Quando la frattura Nord-Sud diventerà catastrofica nessuno può dirlo, ma sarebbe sciocco illudersi che il suo destino sia diverso.
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Mi fu detto: chi è causa del suo mal, pianga se stesso; in conseguenza di un errore commesso. D’altronde non dimentichiamo anche la gran massa di furbi che dicono: chiagni e fotti; a cha nisciuno è fesso; che de Francia o che de Spagna, pur che se magna. E così ci liberammo il 25 aprile, vero?! Ed allora, tornando all’inizio del mio sproloquio eccoci al fatto del nostro grande errore: ci compiaciamo nell’autoincensamento, nel narcisismo intellettuale ed a voler credere alle bugie che ci raccontano e che ci raccontiamo.
eccoli qua gli investimenti. I cinesi se li chiami questa sera, ti rispondono domani mattina: è da anni che aspettano di investire in Sicilia.
http://thediplomat.com/2014/05/chinas-new-silk-road-vision-revealed/
Non sviamo il discorso: il mio pezzo ha ricordato la rapina degli ultimi venti anni. La New Silk Road è un libro dei sogni perché non solo gli Usa si oppongono a un esito simile. E quand’anche si cominciasse domani a discuterne… Io ho scritto di una rapina portata a termine, tu mi proponi un rimedio di là da venire: sostituire gli Usa con la Cina non è esattamente quanto mi auguro.
Avanti fino alla vittoria!
?!?
L’unica via per creare crescita economica sana in Meridione ed arrestarne lo svuotamento demografico è agganciarlo ai traffici marittimi internazionali, in costante crescita grazie all’ammodernamento di Suez che consentirà il transito rapido dei super-container: la Sicilia e la Calabria devono fare il lavoro di Rotterdam ed Amburgo.
Il piagnisteo anti-nordista è inutile perché i padroni settentrionali hanno venduto ai cinesi o si sono trasferiti a Londra: il paese attualmente è senza dirigenza e classe politica. In attesa del crack.
A breve è impossibile: mancano le infrastrutture cioè gli investimenti. Non è un piagnisteo, è la denuncia di una rapina
Gli investimenti ci sono e sono pronti. Il problema è che la Sicilia è una piazza d’armi degli americani e finchè si non levano con le buone o con i calci in c* non lasciano fare niente.
dove sono gli investimenti? Vai a vederti il piano industriale di FS 15 anni
Ti bastino per ora questi dati:”un container sbarcato nel porto di Taranto impiega 624 ore per coprire i 980 chilometri fino a Milano; lo stesso container, sbarcato nel porto di Rotterdam percorre in 336 ore i 1.064 chilometri fino a Milano. FS trasportano il container con velocità media di 1,5 chilometri all’ora. Le ferrovie tedesche hanno velocità quasi tripla. Gli spedizionieri preferiranno utilizzare il porto di Rotterdam o quelli dell’Italia meridionale? Con tali velocità di trasporto, non solo perdiamo con Rotterdam, ma anche con Brema, Amburgo e tutti i rimanenti porti del nord d’Europa”.