Enrico Letta deve cadere oppure dare ampie garanzie che Mario Draghi possa arrivare al Colle. Secondo un bene informato, tutte le scaramucce correnti ruotano intorno a Draghi, il quale è nelle cerchie che contano e ha gli appoggi giusti per mettere in riga il caravan serraglio della politica. Se Letta non si decide a tranquillizzare i manovratori, dovrà cadere. Questo sembrerà istituzionalmente corretto solo se “Lettino”, oltre a essere davvero debole, lo sembri tanto da rendere telegenicamente necessario il suo avvicendamento.
Napolitano incalza, manovrando per arrivare in tempi brevi a una delle due alternative: Lettino dentro o Lettino fuori, in ogni caso con la strada spianata a Draghi. La preferenza è per un Letta “dentro” e favorevole a Draghi, purché né lui né il compare Angelino Alfano alzino troppo il prezzo. Questa è la sintesi di quanto va accadendo, con grandi incoraggiamenti da Berlino dove non vedono l’ora di riagguantare la BCE. È una variazione sul tema di quanto accadde a Mario Monti, nominato senatore a vita il 9 novembre 2011, ricevendo subito dopo l’incarico per formare il governo, succedendo a un Silvio Berlusconi ostaggio di se stesso. Monti è poi tramontato, vittima della sua sovradimensionata autostima. Avrebbe potuto occupare a lungo le stanze alte della politica, persino la più alta, se non avesse presunto di poter fare a meno di Napolitano. Mario Draghi non farà questo errore; sarà flessibile alle esigenze dei suoi sostenitori e ascenderà il Colle da salvatore della patria: terzo proconsole di Bilderberg in meno di tre anni.
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Ho letto l’articolo solo oggi.
Complimenti. Profetico!
Non può che essere così.
A ben vedere la politica è un esercizio noioso e, come per i delitti, per venirne a capo occorre seguire i soldi. 🙂
molto d’accordo; quindi prospettive sempre più terrificanti. Un 2014 che non dimenticheremo presto
glg