Nessuno Sa Come Finisce. Han Detto Come inizia

Le sollecitazioni a votare non mi scaldano. Primo, non m’illudo circa la volontà del Palazzo di consentire il voto. Secondo, nessuno dei partiti, nessuno dei reduci dall’orgia draghimattarelliana merita un secondo del nostro tempo. Io confido nella guerra, oppure in un altro miracolo, col quale voglia sorprenderci la Divina Provvidenza. Lo ribadisco: la guerra più crudele è meglio d’una pace satanica.
Osservate cicisbei e smutandate mentre digrignano i denti, lanciano anatemi contro Mosca: hanno paura. La paura prende i liberti, mentre i patrizi balbettano e tremano. Osservate: il liberto malefico, attira pietà per il miserando aspetto fisico, di gran lunga più accettabile dell’abisso del suo cuore. Spera di sfuggire alla sua Norimberga, così come quelli in viaggio dal partito natìo verso nuovi comitati in cui s’illudono di tutelarsi. Il mondo sta crollando con velocità maggiore di quella che travolse l’Unione sovietica, la cui caduta iniziò il 16 Ottobre 1978, quando san Giovanni Paolo II entrò in san Pietro. Le preghiere del grande Pontefice fecero sì che l’Unione sovietica morisse solo con un tafferuglio davanti al parlamento, quando Michail Gorbačëv finse d’aver subito un golpe. Non ci furono né stragi né guerre per far morire l’Urss, il più grande Stato del Pianeta. Eppure “Gli Stati nascono e muoiono con le guerre” è legge millenaria, mai disattesa. La fine dell’Unione sovietica fu un’eccezione. Oggi il moribondo, per voce di Kissinger, annuncia una guerra nucleare e così i patiboli vanno diventando una necessità oggettiva. Sarà la realtà oggettiva a determinarli, non serve che alcuno complotti.

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Mai nella storia e nel mondo vi fu una così universale ininterrotta satanica carneficina, la cui responsabilità ricade interamente sulle cerchie al potere oggi, ovunque esse siano, qualunque palazzo occupino, qualunque colore abbiano, quale che sia il loro genere LGBPQRST, di qualunque razza siano, qualunque religione professino. nessuno di costoro provi a presentare cambiali alla storia in nome di gulag, lager e guerre del passato. le stragi e i sangue dal 1945 a oggi sono qui, puzzano insopportabilmente e non si dimenticano.

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Hanno paura i liberti e sono rabbiosi perché la voce delle armi è definitiva; non te la cavi facendo la conta dei missili caduti qui e là, mandando un paio di generali in tivvù o con l’ennesima maschera alla mummia libidinosa. Hanno paura.
Le loro teste saltano se la guerra fra Stati Uniti e Russia scoppia. Il vertice al potere statunitense è nella nassa. Se la guerra scoppia gli USA implodono. Se la guerra non scoppia gli USA implodono un po’ dopo. Ma la guerra devono farla scoppiare altrimenti Biden si delegittima. Ricordate Kissinger: «Questa guerra gli Usa non possono perderla». Ne hanno perse più o meno 50 dopo il 1945, questa non possono perderla. Devono combatterla sapendo che non possono vincerla. È la Nemesi.
La guerra è già iniziata e devono combatterla con le uniche armi di cui dispongono, le bome N. Disse un generale cinese: «Per 3mila morti alle Due Torri state ancora piangendo; che cosa farete quando perderete 3milioni in tre minuti?» Biden non sa che cosa farà; deve andare in guerra altrimenti tutti capiranno, non solo i suoi collaboratori diretti, quanto sia imbecille.
Sono sorpresi dal male mentre ricade loro addosso, come fossero convinti, una volta commesso il male, l’avrebbe inghiottito il tritacarne della storia; tutt’al più qualche paragrafo d’un gotor o d’un fasanella, come avvenne per il terrorismo. Errore: Satana esiste e crede in Dio, dal quale rivendica la sua parte di bottino. I Clinton, i Bush, gli Obama e questo Biden rincitrullito fanno impallidire Hitler e Stalin, ai quali è dato oggi invocare attenuanti dal Giudice, dacché gli allievi sono di gran lunga peggiori dei maestri.
Hanno sparso morte e sofferenza ovunque: in Africa, in Europa, nei Balcani, in Asia, in America Latina, ovunque; le anime dei bambini, delle donne, dei vecchi, dei soldati massacrati a centinaia e centinaia di milioni urlano vendetta, travalicando l’Oltretomba. I giusti si solleveranno tutti come un sol uomo. Mai nella storia e nel mondo vi fu una così universale ininterrotta satanica carneficina, la cui responsabilità ricade interamente sulle cerchie al potere oggi, ovunque esse siano, qualunque palazzo occupino, qualunque colore abbiano, quale che sia il loro genere LGBPQRST, di qualunque razza siano, qualunque religione professino. nessuno di costoro provi a presentare cambiali alla storia in nome di gulag, lager e guerre del passato. le stragi e i sangue dal 1945 a oggi sono qui, puzzano insopportabilmente e non si dimenticano.
È disgustoso, fra questi lamenti, che vescovi e fedeli sedicenti cattolici incoraggino gli assassini, esattamente come accadde per le stragi della 2GM, ma a un livello infinitamente minore di quello attuale. È disgustosa Informazione Corretta, della Comunità ebraica romana, schieratasi con gli epigoni di quanti massacrarono i loro padri. E se costoro oggi non provano vergogna, la spiegazione è ancora più vergognosa dell’esistenza dei kapò nei campi di sterminio.  È significativa, in questa temperie, la dignità immutata delle comunità ortodossa e musulmana. Il lettore non si perda nelle eccezioni.
Viviamo un dramma la cui conclusione non possiamo prevedere. Nel frattempo si romperanno le comunità, gli Stati, le famiglie, le amicizie, sodalizi fondati sulle falsità, lo sfruttamento, le stragi. Hanno il destino segnato.
Mi è giunta un’altra cortese sollecitazione a unirmi a un nuovo partito che “cambierà tutto”. Ringrazio di cuore e declino. Non le urne, non i partiti possono cambiare qualcosa con le attuali regole del gioco. Io confido nella guerra e in Nostro Signore che pietosamente ci offra altro oppure indirizzi il conflitto, Egli, che il sangue e il letame muta in gigli candidi e profumati. Egli dispone del fuoco eterno, di fronte al quale una bomba N è meno d’un cerino.
Cristo Vince, con l’amore e quando occorre anche con la violenza, non dimentichiamolo.
Salmo 54
Porgi l’orecchio, Dio, alla mia preghiera,
non respingere la mia supplica;
dammi ascolto e rispondimi,
mi agito nel mio lamento e sono sconvolto
al grido del nemico, al clamore dell’empio.
Contro di me riversano sventura,
mi perseguitano con furore.
Dentro di me freme il mio cuore,
piombano su di me terrori di morte.
Timore e spavento mi invadono
e lo sgomento mi opprime.
Dico: «Chi mi darà ali come di colomba,
per volare e trovare riposo?
Ecco, errando, fuggirei lontano,
abiterei nel deserto.
Riposerei in un luogo di riparo
dalla furia del vento e dell’uragano».
Disperdili, Signore,
confondi le loro lingue:
ho visto nella città violenza e contese.
Giorno e notte si aggirano
sulle sue mura,
all’interno iniquità, travaglio e insidie
e non cessano nelle sue piazze
sopruso e inganno.
Se mi avesse insultato un nemico,
l’avrei sopportato;
se fosse insorto contro di me un avversario,
da lui mi sarei nascosto.
Ma sei tu, mio compagno,
mio amico e confidente;
ci legava una dolce amicizia,
verso la casa di Dio camminavamo in festa.
Piombi su di loro la morte,
scendano vivi negli inferi;
perché il male è nelle loro case,
e nel loro cuore.
Io invoco Dio
e il Signore mi salva.
Di sera, al mattino, a mezzogiorno mi lamento e sospiro
ed egli ascolta la mia voce;
mi salva, mi dà pace da coloro che mi combattono:
sono tanti i miei avversari.
Dio mi ascolta e li umilia,
egli che domina da sempre.
Per essi non c’è conversione
e non temono Dio.
Ognuno ha steso la mano contro i suoi amici,
ha violato la sua alleanza.
Più untuosa del burro è la sua bocca,
ma nel cuore ha la guerra;
più fluide dell’olio le sue parole,
ma sono spade sguainate.
Getta sul Signore il tuo affanno
ed egli ti darà sostegno,
mai permetterà che il giusto vacilli.
Tu, Dio, li sprofonderai nella tomba
gli uomini sanguinari e fraudolenti:
essi non giungeranno alla metà dei loro giorni.
Ma io, Signore, in te confido.

Informazioni su Piero Laporta

Dal 1994, osservate le ambiguità del giornalismo italiano (nel frattempo degenerate) Piero Laporta s’è immerso nella pubblicistica senza confinarsi nei temi militari, come d'altronde sarebbe stato naturale considerando il lavoro svolto a quel tempo, (Ufficio Politica Militare dello Stato Maggiore della Difesa). Ha collaborato con numerosi giornali e riviste, italiani e non (Libero, Il Tempo, Il Giornale, Limes, World Security Network, ItaliaOggi, Corriere delle Comunicazioni, Arbiter, Il Mondo e La Verità). Ha scritto “in Salita, vita di un imprenditore meridionale” ed è coautore di “Mass Media e Fango” con Vincenzo Mastronardi, ed. Leonardo 2015. (leggi qui: goo.gl/CBNYKg). Il libro "Raffiche di Bugie a Via Fani, Stato e BR Sparano su Moro" ed. Amazon 2023 https://shorturl.at/ciK07 è l'inchiesta più approfondita e documentata sinora pubblicata sui fatti del 16 Marzo 1978. Oggi, definitivamente disgustato della codardia e della faziosità disinformante di tv e carta stampata, ha deciso di collaborare solo con Stilum Curiae, il blog di Marco Tosatti. D'altronde il suo più spiccato interesse era e resta la comunicazione sul web, cioè il presente e il futuro della libertà di espressione. Ha fondato il sito https://pierolaporta.it per il blog OltreLaNotizia. Lingue conosciute: dialetto di Latiano (BR) quasi dimenticato,, scarsa conoscenza del dialetto di Putignano (BA), buona conoscenza del palermitano, ottima conoscenza del vernacolo di San Giovanni Rotondo, inglese e un po' di italiano. È cattolico; non apprezza Bergoglio e neppure quanti lo odiano, sposatissimo, ha due figli.
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3 risposte a Nessuno Sa Come Finisce. Han Detto Come inizia

  1. Edoardo scrive:

    Sono della stessa opinione: meglio la guerra di una pace satanica. E purtroppo quella attuale è una pace satanica. Si fanno insistenti le voci di qualcosa di grosso ad agosto. Agosto inizia domani, vedremo. Non accadesse nulla, sarebbe comunque solo rimandato, sul fronte interno, all’ormai imminente autunno.

  2. sigmund scrive:

    Caro generale,
    quando ha scritto questo pezzo era in gran forma.
    Complimenti, non saprei che altro aggiungere, se non la preghiera al Signore, Dio nostro, che ci risparmi un’ulteriore carneficina

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